Il movimento creato da Magdi Cristiano Allam si presenta alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 con un preciso e articolato programma politico: “Per superare la crisi strutturale della finanza e dell’economia globalizzata causata dall’esplosione della bolla speculativa dei titoli derivati e per emanciparci dalla schiavitù del signoraggio bancario, l’unica soluzione realistica e costruttiva è il riscatto della nostra sovranità monetaria che, di fatto, si traduce nell’uscita dell’Italia dall’euro”. Si legge infatti che solo se “lo Stato potrà emettere moneta a credito, l’Italia si affrancherà dalla follia suicida che oggi ci impone di contrarre sempre più nuovi debiti per ripianare i debiti, tramite l’emissione di titoli di Stato a debito, ovvero l’unica opzione consentita allo Stato per disporre della moneta. Ed è così che l’Italia si sottomette sempre di più alla dittatura delle banche che si sono attribuite il monopolio dell’emissione della moneta e detengono il 75% del debito pubblico italiano che ammonta a circa 2 mila miliardi di euro”. Io amo l’Italia ha quindi elaborato una “proposta approfondita, articolata, pragmatica e attuativa del processo che realizzerà il riscatto della sovranità monetaria. Io amo l’Italia vuole che lo Stato torni a emettere direttamente la moneta a credito, così come ha fatto per 100 anni, affrancandoci dalla schiavitù dell’euro, monopolio dei banchieri privati proprietari della Banca Centrale Europea, dall’ingiustizia del signoraggio bancario, tassa occulta imposta dalle banche che detengono la prerogativa dell’emissione della moneta, dalla dittatura della finanza speculativa che, per riciclare una massa di denaro virtuale (titoli derivati, pari a 787 mila miliardi di dollari nel 2011) che è circa 12 volte il Pil mondiale (Prodotto Interno Lordo, pari a 66 mila miliardi di dollari nel 2011), impone e condiziona il potere politico ovunque nel mondo. Le banche e la finanza globalizzata sono indiscutibilmente il principale potere forte a livello mondiale, di fronte a cui si sottomettono i governi e per i quali i popoli sono costretti a ridursi in povertà e a perdere la loro dignità e libertà. La guerra finanziaria, emersa con il tracollo della banca d’affari americana Lehman Brothers il 15 settembre 2008, è già costata ai cittadini americani 7.700 miliardi di dollari (pari al doppio del costo affrontato dagli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale, circa 4 mila miliardi di dollari a valori odierni), mentre ai cittadini dell’Unione Europea è già costata 2 mila miliardi di dollari. Contemporaneamente 30 milioni di persone nel mondo hanno perso il posto di lavoro”. “Noi prendiamo atto che gli italiani vivevano meglio 10 anni fa prima dell’introduzione dell’euro. Con 1 milione e 500 mila lire una famiglia italiana viveva dignitosamente. Con il corrispettivo in euro, circa 750 euro, oggi si fa la fame. Con l’euro si è ridotto il reddito pro-capite degli italiani, è calato il livello delle esportazioni delle imprese, è peggiorata la bilancia dei pagamenti, è aumentata la disoccupazione. In aggiunta le politiche recessionistiche avviate dai governi della partitocrazia e accentuate dal governo tecnocratico di Mario Monti, stanno distruggendo le imprese, riducendo il Pil, aggravando il debito pubblico, accrescendo la disoccupazione, escludendo i giovani dal mercato del lavoro, impoverendo le famiglie, assottigliando il tasso di natalità degli italiani, acuendo la conflittualità sociale”. Quindi, con il riscatto della sovranità monetaria, “lo Stato si attribuisce la prerogativa di emettere la nuova Lira, determinando autonomamente in base all’interesse nazionale il volume del conio, i rapporti di cambio con le altre valute e la politica monetaria. Grazie alla facoltà di emettere moneta a credito, lo Stato può procedere subito a restituire i circa 100 miliardi di euro di debiti contratti con le imprese, mettendole nella condizione di assumere il ruolo di protagoniste dello Sviluppo. Io amo l’Italia sostiene che le banche devono recuperare il legame con il territorio e ritornare a svolgere la loro funzione primaria ed essenziale, cioè quella di conservare il risparmio, farlo fruttare ed erogare finanziamenti. Il riscatto della sovranità monetaria si traduce nel primato dell’economia reale, fondata sulla produzione di beni e servizi, e nella ricollocazione dell’attività finanziaria nel suo ruolo di mediazione e di supporto all’economia reale”. Alla pagina seguente il programma politico completo di Io Amo l’Italia.



IO AMO L’ITALIA

Elezioni nazionali 2013

Programma politico

1. Riscatto della sovranità monetaria e cancellazione del debito pubblico

Liberiamo l’Italia dalla schiavitù dell’euro, dall’ingiustizia del signoraggio monetario, dall’inganno del debito pubblico creato dalle banche, dalla dittatura della finanza speculativa globalizzata
Per superare la crisi strutturale della finanza e dell’economia globalizzata causata dall’esplosione della bolla speculativa dei titoli derivati e per emanciparci dalla schiavitù del signoraggio bancario, l’unica soluzione realistica e costruttiva è il riscatto della nostra sovranità monetaria che, di fatto, si traduce nell’uscita dell’Italia dall’euro.
Solo se lo Stato potrà emettere moneta a credito, l’Italia si affrancherà dalla follia suicida che oggi ci impone di contrarre sempre più nuovi debiti per ripianare i debiti, tramite l’emissione di titoli di Stato a debito, ovvero l’unica opzione consentita allo Stato per disporre della moneta. Ed è così che l’Italia si sottomette sempre di più alla dittatura delle banche che si sono attribuite il monopolio dell’emissione della moneta e detengono il 75% del debito pubblico italiano che ammonta a circa 2 mila miliardi di euro.
Io amo l’Italia ha elaborato una proposta approfondita, articolata, pragmatica e attuativa del processo che realizzerà il riscatto della sovranità monetaria. Io amo l’Italia vuole che lo Stato torni a emettere direttamente la moneta a credito, così come ha fatto per 100 anni, affrancandoci dalla schiavitù dell’euro, monopolio dei banchieri privati proprietari della Banca Centrale Europea, dall’ingiustizia del signoraggio bancario, tassa occulta imposta dalle banche che detengono la prerogativa dell’emissione della moneta, dalla dittatura della finanza speculativa che, per riciclare una massa di denaro virtuale (titoli derivati, pari a 787 mila miliardi di dollari nel 2011) che è circa 12 volte il Pil mondiale (Prodotto Interno Lordo, pari a 66 mila miliardi di dollari nel 2011), impone e condiziona il potere politico ovunque nel mondo. Le banche e la finanza globalizzata sono indiscutibilmente il principale potere forte a livello mondiale, di fronte a cui si sottomettono i governi e per i quali i popoli sono costretti a ridursi in povertà e a perdere la loro dignità e libertà. La guerra finanziaria, emersa con il tracollo della banca d’affari americana Lehman Brothers il 15 settembre 2008, è già costata ai cittadini americani 7.700 miliardi di dollari (pari al doppio del costo affrontato dagli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale, circa 4 mila miliardi di dollari a valori odierni), mentre ai cittadini dell’Unione Europea è già costata 2 mila miliardi di dollari. Contemporaneamente 30 milioni di persone nel mondo hanno perso il posto di lavoro.
Noi prendiamo atto che gli italiani vivevano meglio 10 anni fa prima dell’introduzione dell’euro. Con 1 milione e 500 mila lire una famiglia italiana viveva dignitosamente. Con il corrispettivo in euro, circa 750 euro, oggi si fa la fame. Con l’euro si è ridotto il reddito pro-capite degli italiani, è calato il livello delle esportazioni delle imprese, è peggiorata la bilancia dei pagamenti, è aumentata la disoccupazione. In aggiunta le politiche recessionistiche avviate dai governi della partitocrazia e accentuate dal governo tecnocratico di Mario Monti, stanno distruggendo le imprese, riducendo il Pil, aggravando il debito pubblico, accrescendo la disoccupazione, escludendo i giovani dal mercato del lavoro, impoverendo le famiglie, assottigliando il tasso di natalità degli italiani, acuendo la conflittualità sociale.
Con il riscatto della sovranità monetaria lo Stato si attribuisce la prerogativa di emettere la nuova Lira, determinando autonomamente in base all’interesse nazionale il volume del conio, i rapporti di cambio con le altre valute e la politica monetaria.
Grazie alla facoltà di emettere moneta a credito, lo Stato può procedere subito a restituire i circa 100 miliardi di euro di debiti contratti con le imprese, mettendole nella condizione di assumere il ruolo di protagoniste dello Sviluppo.
Io amo l’Italia sostiene che le banche devono recuperare il legame con il territorio e ritornare a svolgere la loro funzione primaria ed essenziale, cioè quella di conservare il risparmio, farlo fruttare ed erogare finanziamenti.
Il riscatto della sovranità monetaria si traduce nel primato dell’economia reale, fondata sulla produzione di beni e servizi, e nella ricollocazione dell’attività finanziaria nel suo ruolo di mediazione e di supporto all’economia reale.

2. Riscatto della sovranità legislativa, giudiziaria e nazionale

Liberiamo l’Italia dalla dittatura di un’Europa invasiva che ci impone l’80% delle leggi nazionali e delegittima lo Stato
Io amo l’Italia è favorevole all’uscita dell’Italia da questa Unione Europea che, complice la nostra classe politica, ci impone l’80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo, materialismo, buonismo, soggettivismo giuridico, multiculturalismo e islamicamente corretto. In questo contesto lo Stato viene del tutto delegittimato e svuotato della sovranità legislativa e nazionale in aggiunta alla totale perdita della sovranità monetaria.
Io amo l’Italia vuole salvaguardare i valori, la tradizione, l’identità e la civiltà che ci appartiene dall’aggressione di una legislazione europea che, da un lato, non ha tutelato il benessere materiale degli italiani, dall’altro sta scardinando le fondamenta della nostra civiltà imponendoci di legittimare dei principi e degli ordinamenti quali, ad esempio, il matrimonio omosessuale.
Io amo l’Italia denuncia questa Unione Europea perché viola l’ordinamento internazionale in quanto, da un lato, è una istituzione che associa più Stati, dall’altro impone delle leggi vincolanti per i singoli Stati pur non essendo uno Stato unitario. Così come è tutt’altro che democratica, dato che la Commissione Europea incorpora sia il potere esecutivo sia il potere di promuovere l’istanza legislativa. Essa è inoltre una istituzione assoggettata all’arbitrio dei banchieri della Banca Centrale Europea e dei burocrati della Commissione Europea, condizionati dai poteri finanziari e imprenditoriali forti.

3. Federalismo dei Comuni e Repubblica presidenziale

Liberiamo l’Italia dallo Stato padrone-ladrone eliminando gli Enti inutili e onerosi (Senato, Regioni, Province, Municipalizzate, Partecipate) e dalla dittatura della partitocrazia
Io amo l’Italia vuole la fine dello Stato padrone, ladrone, vessatorio e corrotto che finisce per diventare il principale nemico dei cittadini, delle famiglie, delle imprese e delle comunità locali.
Io amo l’Italia vuole abbattere drasticamente i costi dello Stato eliminando tutte le sovrastrutture onerose, farraginose e inefficienti, fonte di corruzione e di arbitrio quali Regioni, Province, Partecipate, Municipalizzate.
Nell’ambito della riforma legislativa, Io amo l’Italia è favorevole all’abolizione del bicameralismo perfetto eliminando il Senato in via definitiva, sia per l’assurdità del doppio e identico passaggio legislativo della medesima legge sia per l’imperativo di ridurre drasticamente i costi dello Stato.
Io amo l’Italia promuove il Federalismo dei Comuni che mette al centro la persona, la famiglia naturale e la comunità locale.
I Comuni hanno la prerogativa di valorizzare le risorse del territorio, compresa la raccolta delle tasse. Il sindaco, scelto con il voto di preferenza, con il vincolo di mandato e la responsabilità civile e penale rispetto al suo operato, amministra la comunità territoriale.
Nella Repubblica Presidenziale il capo dello Stato, eletto direttamente dagli italiani, incarna l’unità della Nazione, garantisce la solidarietà nazionale, assicura la governabilità assumendo il potere esecutivo negli ambiti che attengono all’interesse nazionale.
L’attività del capo dello Stato, che sarà al contempo capo del Governo, potrà svolgersi nella sede attuale della Presidenza del Consiglio, che è adeguata anche dal punto di vista istituzionale essendo ubicata nella medesima struttura che abbraccia anche la Camera dei deputati. In tal modo si potrà liberare la sede del Quirinale e eliminare il costo stratosferico di 228 milioni di euro (nel 2011), quasi sette volte tanto quanto costa Buckingham Palace (34 milioni di euro), sede della Regina d’Inghilterra. Il Quirinale potrà diventare il più importante museo di Roma, trasformandosi dalla causa di un indebitamento esorbitante e una vergogna nazionale in una straordinaria fonte di ricchezza e di orgoglio nazionale.
Il rapporto tra i Comuni e lo Stato, fondato sul principio di sussidiarietà, consentirà di rendere più efficienti ed economici i servizi della Pubblica amministrazione, dall’insieme delle Attività produttive alle Infrastrutture, dall’Educazione alla Sanità, dalla Previdenza sociale allo Sport.
Lo Stato garantisce la propria presenza sull’insieme del territorio nazionale attraverso delle rappresentanze territoriali, ruolo che potrebbe essere svolto dalle Prefetture rifondate e riattualizzate per questa finalità, con un organico minimo, economico e efficiente, senza riproporre strutture burocratizzate, elefantiache ed onerose.
Il rapporto con le sovrastrutture sovranazionali, quali Unione Europea, Consiglio d’Europa, Nazioni Unite e altri organismi internazionali, si configura come una partecipazione alla realizzazione del bene comune da parte di istituzioni complementari e di indirizzo generale, non invasive e impositive, qual è invece oggi l’Unione Europea.

4. Tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni

Liberiamo l’Italia dal furto legalizzato di uno Stato carnefice che ci dissangua con il più alto livello di tassazione al mondo, costringendo gli imprenditori all’evasione fiscale e al lavoro nero per poter sopravvivere
Io amo l’Italia denuncia che imporre fino al 75% di tasse sul fatturato di un’impresa, corrisponde a una condanna a morte di fronte a cui l’imprenditore che evade esercita un legittimo diritto alla sopravvivenza, pena la chiusura dell’azienda o la scelta di delocalizzare trasferendo altrove nel mondo l’attività con delle gravi conseguenze per i dipendenti disoccupati, loro famiglie e l’insieme della collettività.
Io amo l’Italia afferma il principio che le tasse si pagano una sola volta alla fonte e che non si tassano beni acquistati con denaro tassato, a partire dalla casa che è il bene rifugio in cui ha investito l’80% delle famiglie italiane.
La drastica riduzione dei costi dello Stato e il Federalismo dei Comuni consentono un drastico abbattimento della tassa unica con una sola aliquota versata dai cittadini fino al 20%, da corrispondersi direttamente ai Comuni. Questo favorisce l’accertamento che le tasse vengano pagate da tutti senza alcuna eccezione, perché in seno alla comunità locale è più difficile evadere le tasse così come è più difficile rubare il denaro pubblico.
Un’unica tassa equa è l’antidoto sia all’evasione fiscale sia al lavoro nero che in Italia rappresentano circa un quarto del Pil, assicurando maggiori risorse a beneficio dell’insieme della collettività.
Io amo l’Italia vuole l’immediata chiusura di Equitalia e di ogni altro organismo similare che opera con logiche forcaiole e impongono delle sanzioni usuraie che finiscono per uccidere le imprese e gettare nella miseria le famiglie.
I Comuni, sulla base del principio della solidarietà nazionale, versano una quota delle tasse allo Stato per permettergli di adempiere alle funzioni di sua pertinenza.

5. Affidare lo sviluppo e favorire gli imprenditori privati italiani che operano nell’ambito dell’economia reale e reinvestono gli utili in Italia

Liberiamo l’Italia dalla catastrofe dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro pubblico, vessato i cittadini, offerto servizi inadeguati
Io amo l’Italia, prendendo atto del fallimento di un modello di Sviluppo che mette al centro lo Stato-imprenditore e le macro-imprese che sono ormai dedite più alla speculazione finanziaria che non alla produzione di beni e servizi, promuove un’alternativa che affida lo Sviluppo agli imprenditori privati che operano nell’ambito dell’economia reale, che reinvestono gli utili in Italia, che non delocalizzano e che perseguono il bene comune dell’insieme della comunità.
Io amo l’Italia crede negli imprenditori privati e vuole eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono all’attività di quel 97% di micro, piccoli e medi imprenditori che rappresentano la quasi totalità degli imprenditori e fanno grande l’Italia.
L’esperienza stessa ci fa toccare con mano il fallimento dello Stato-imprenditore e anche delle imprese-parassitarie che campano con il denaro pubblico perché il denaro pubblico viene considerato denaro di nessuno. Solo l’imprenditore privato, libero ed indipendente ha a cuore il proprio denaro, vuole eccellere nella propria attività e, in un contesto di regole, contribuisce al perseguimento del bene comune.
La nostra proposta mette al centro la persona come protagonista e ragione ultima dello sviluppo, privilegiando la crescita dei micro, piccoli e medi imprenditori nei settori d’eccellenza che valorizzano la specificità dell’Italia nel contesto di un’economia sociale di mercato finalizzata al conseguimento del bene comune.
Io amo l’Italia considera giusto che le macro-imprese che hanno per decenni campato sulle spalle dei contribuenti italiani e che oggi scelgono di abbandonare l’Italia perché è più vantaggioso operare all’estero, debbano corrispondere una compensazione allo Stato per sdebitarsi sia in termini di restituzione di un capitale acquisito sia in termini di danno provocato alla collettività per la perdita di posti di lavoro e lo sconvolgimento di un sistema produttivo integrato che faceva riferimento all’attività della macro-impresa, qual è il caso della Fiat.

6. Piena occupazione e stabilità lavorativa avviando un Piano nazionale d’emergenza per la messa in sicurezza del territorio

Liberiamo l’Italia dalla cultura sindacale che predica il diritto al lavoro e produce disoccupazione. Piano per il reinserimento lavorativo concedendo credito senza interesse e sussidi alla formazione
Io amo l’Italia vuole favorire la creazione di 1 milione di nuovi posti di lavoro, pari a quelli persi negli ultimi anni, promuovendo attraverso l’erogazione di credito senza interesse la nascita di nuove attività imprenditoriali, o supportando con corsi di formazione il reinserimento in attività produttive dei disoccupati cronici o di chi  è stato appena messo in mobilità per le inevitabili e profonde trasformazioni dell’apparato dello Stato e della pubblica amministrazione.
Io amo l’Italia individua come punto di decollo della strategia della piena occupazione un piano nazionale d’emergenza per la messa in sicurezza del territorio dalle calamità naturali prevedibili e imprevedibili, quali le alluvioni e i terremoti, nonché dai danni perpetrati dalla criminalità quali gli incendi boschivi, che in Italia hanno un notevole impatto negativo sia nella tutela della vita dei cittadini sia nella salvaguardia del nostro straordinario patrimonio ambientale e artistico.
Io amo l’Italia denuncia il male provocato dall’ideologia del sindacalismo che predica il lavoro come diritto e ha allungato sempre più le mani nelle tasche degli imprenditori, con il risultato che ha creato una massa crescente di disoccupati e ha costretto un numero crescente di imprenditori a delocalizzare per i costi eccessivi della manodopera.
Io amo l’Italia vuole porre fine allo strapotere dei sindacati che hanno svolto un ruolo deleterio nella crescita a dismisura del costo del lavoro e in parallelo al calo della produttività, ciò che ha reso l’Italia non competitiva sulla scena internazionale e ha alimentato la cultura del parassitismo a scapito delle risorse della collettività. Ciò ha favorito sia la fuga all’estero delle nostre imprese sia il lavoro nero delle imprese sia infine la crescita del debito pubblico per i maggiori oneri sociali.
Io amo l’Italia afferma il principio che il lavoro è un diritto-dovere e che nessun compenso debba essere corrisposto a chi è in età lavorativa in assenza di un corrispettivo sul piano della prestazione lavorativa, ad eccezione dei casi umani legati alla disabilità fisica e alla malattia debilitante. Vogliamo che la cultura predominante di soli diritti e sole libertà sia bilanciata dalla cultura dei doveri e delle regole, per recuperare l’etica della responsabilità senza cui non potremmo conseguire il bene comune.
Vogliamo che soprattutto i giovani riscoprano la dignità del lavoro manuale, per porre fine alla situazione paradossale in cui ci sono 500 mila posti di lavoro manuale vacanti che gli italiani non vogliono fare, mentre ci sono decine di migliaia di laureati disoccupati che sopravvivono grazie alla famiglia che è il vero ammortizzatore sociale. Più in generale ci impegniamo per una riforma dell’istruzione che raccordi la scuola con il lavoro, perché non possiamo continuare a dilapidare le risorse pubbliche e delle famiglie, in aggiunta a prendere in giro e a gettare nello sconforto i giovani, continuando a diplomare o laureare dei futuri disoccupati.
Io amo l’Italia si impegna a combattere la precarietà lavorativa e ad affermare il principio della stabilità lavorativa, senza cui nessuno potrebbe avere accesso al credito per concretizzare un progetto imprenditoriale, familiare o personale. Senza la stabilità lavorativa, che significa la solidità della propria attività imprenditoriale o un contratto di dipendenza a tempo indeterminato, viene meno il presupposto per realizzarsi come persone salvaguardando la nostra dignità e libertà.
Io amo l’Italia vuole salvaguardare la dignità degli anziani offrendo loro facoltativamente la possibilità di impegnarsi nel volontariato sociale o di dedicarsi alla propria famiglia.
Io amo l’Italia ha particolarmente a cuore la sorte dei pensionati che oggi in Italia al 77% fanno la fame con una pensione inferiore ai 1000 euro. Ci impegniamo ad assicurare una pensione salva-dignità il cui importo deve salvaguardare la dignità della persona ed essere rapportato all’insieme della condizione economica in cui versa.
Io amo l’Italia, nella salvaguardia delle pensioni erogate dall’Inps e maturate da contribuzione lavorativa, promuove la liberalizzazione del sistema pensionistico in modo da dare ai cittadini la facoltà di scelta. La riforma dell’Inps comunque s’impone in considerazione dell’imponente deficit denunciato e che rischia di mettere a repentaglio l’erogazione delle pensioni.

7. Le tre “T” del nuovo Sviluppo: Turismo, Terra, Tecnologia

Liberiamo l’Italia da chi ha privatizzato gli utili e socializzato le perdite, dalla gabbia ideologica della competizione globalizzata e investiamo nel patrimonio ambientale, culturale e umano
Io amo l’Italia prende atto del fallimento di un modello di sviluppo basato sulla centralità dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro degli italiani e che ha favorito le macro imprese consentendo loro di privatizzare gli utili e socializzare le perdite. Così come prendiamo atto che l’Italia non è in grado di reggere la competizione iniqua in un mondo globalizzato solo nella dimensione materiale della modernità, ma senza la condivisione di valori e regole, a meno che non si riducano gli italiani a semplici e brutali strumenti di produzione e di consumo.
Io amo l’Italia promuove un nuovo modello di Sviluppo che si fonda sulla valorizzazione dell’unica vera risorsa non clonabile e non delocalizzabile che noi possediamo, ossia lo straordinario patrimonio ambientale, culturale ed umano, che si traduce nel fatto che l’Italia è il più bel paese al mondo, dispone del 70% del patrimonio culturale mondiale e ha una tradizione di eccellenza nelle opere prodotte  dall’ingegno degli italiani in tutti i settori.
Ecco perché consideriamo che Turismo, Terra e Tecnologia debbano essere il volano per la crescita dell’insieme dei comparti dello sviluppo dalle infrastrutture ai trasporti, dall’edilizia all’industria, dal commercio alle fonti energetiche, dalla sanità all’istruzione.
Nell’ambito del turismo, in particolare, quello balneare deve essere valorizzato e difeso dall’Europa dei banchieri, attraverso il consolidamento e la valorizzazione delle attuali concessioni balneari insistenti sul demanio pubblico.

8. Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite e negli edifici energeticamente autosufficienti

Liberiamo l’Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l’ambiente e nuocciono alla salute
Io amo l’Italia promuove l’indipendenza energetica per emanciparci dalla schiavitù e dalla tirannia del petrolio e del gas che, da un lato, inquinano l’ambiente, nuocciono alla salute e sono sempre più costosi perché soggetti alla speculazione borsistica e all’alta tassazione dei derivati, dall’altro ci costringono a svendere la nostra dignità e a limitare la nostra libertà per compiacere all’arbitrio dei regimi dittatoriali, violenti e corrotti al potere nei Paesi da cui importiamo o attraverso i quali transitano gli idrocarburi (Libia, Algeria, Russia, Arabia Saudita, Iran, Kazakistan, Turchia).
La nostra proposta privilegia le fonti energetiche pulite, rinnovabili, durature e sicure che possiamo produrre in Italia, senza pregiudizio ideologico nei confronti del nucleare qualora corrispondesse a questi parametri.
Nell’immediato vogliamo investire nella costruzione o nella ristrutturazione di edifici ed abitazioni che risultino energeticamente autosufficienti o che garantiscono il risparmio energetico ottimale.

9. Investire nel trasporto passeggeri e merci ferroviario, tramviario, aereo, marittimo, fluviale e dei mezzi su gomma pubblici per un servizio non inquinante, economico, sicuro ed efficiente

Liberiamo l’Italia dai poteri automobilistici e petroliferi forti, Fiat ed Eni in testa, che hanno lucrato alle spalle degli italiani, congestionato le città, inquinato l’ambiente e peggiorato la qualità della vita
Io amo l’Italia prende atto che ormai l’insieme del territorio nazionale, compresi i piccoli centri, sono congestionati dall’eccessiva presenza di automobili che hanno peggiorato la qualità della vita contribuendo in modo massiccio all’inquinamento ambientale, aumentando le malattie conseguenti all’inquinamento ambientale e logorando la salute dei cittadini a causa della tensione nervosa. In parallelo i cittadini subiscono un peggioramento della loro condizione economica per l’alta tassazione (circa il 60%) che grava sul prezzo dei carburanti, in aggiunta ai costi non indifferenti delle polizze assicurative e del bollo dell’auto, i tagliandi obbligatori della revisione e la manutenzione straordinaria dell’auto, il costo dei parcheggi e il pedaggio autostradale.
Io amo l’Italia denuncia le conseguenze negative del trasporto merci affidato al 95% agli automezzi per il congestionamento delle autostrade, il consumo dei carburanti, l’inquinamento ambientale, l’incidenza sugli incidenti e sulle morti causate dalla guida protratta, il potere di ricatto della categoria che detiene il monopolio dei trasporti che riesce a condizionare il costo della vita.
Io amo l’Italia promuove una strategia dei trasporti alternativa, che valorizzi il trasporto passeggeri e merci marittimo considerando che l’Italia ha circa 8 mila chilometri di coste, il trasporto aereo intensificandolo nelle aree a vocazione turistica o per il trasporto merci, il trasporto ferroviario creando le rotte mancanti per collegare l’insieme del Paese, in raccordo con la metropolitana, il trasporto tramviario e filobus in superficie, gli autobus e i taxi pubblici privilegiando i mezzi elettrici e a idrogeno.
L’obiettivo, in parallelo a una politica energetica di affrancamento dalla schiavitù del petrolio e del gas, è quello di favorire dei trasporti rispettosi dell’ambiente e della salute dei cittadini, che migliorino la qualità di vita nei centri urbani e sulle autostrade, che consentano una significativa riduzione del costo dei carburanti.

10. Una riforma della Sanità pubblica che garantisce il diritto alla salute di tutti, mantiene la Tessera sanitaria per tutti, è regolamentata dallo Stato e gestita dagli imprenditori privati

Liberiamo l’Italia dalla malasanità che danneggia la salute e sperpera i soldi dei cittadini
Nella consapevolezza che l’unica soluzione seria allo sperpero di denaro pubblico è affidare lo Sviluppo agli imprenditori privati dopo averli messi nella condizione di potersi assumere l’onere e la responsabilità di promuovere e gestire l’insieme dei servizi di pubblica utilità, Io amo l’Italia è favorevole all’affidamento del settore vitale della Sanità all’imprenditoria privata salvaguardando i seguenti principi:
– lo Sanità è e resta per sua definizione un servizio pubblico
– il diritto alla salute è garantito a tutti i cittadini, soprattutto ai meno abbienti che non hanno la possibilità di supportare i costi delle prestazioni mediche ed ospedaliere, mantenendo in vigore la Tessera sanitaria per tutti
– lo Stato definisce le regole a tutela della salute dei cittadini e ne assicura il rispetto
– la gestione della Sanità viene affidata agli imprenditori privati a tutela della qualità e del costo più favorevole del servizio pubblico
– le prestazioni mediche e ospedaliere di base vengono definite mettendo al centro la territorialità per favorirne l’accesso ai cittadini
– promuovere la domiciliazione degli ammalati cronici e di lunga degenza
– riconoscere la priorità agli italiani nell’erogazione dei servizi sanitari
– divieto della prestazione sanitaria pubblica agli immigrati clandestini o irregolari, fatti salvi i casi d’urgenza in cui la persona sia in pericolo di vita, assegnando la gestione del caso alle autorità di pubblica sicurezza e alla magistratura per la successiva espulsione dall’Italia così come previsto dalla legge

11. Disponibilità gratuita di acqua potabile, ambiente pulito, riciclaggio rifiuti, copertura rete Internet

Assicuriamo agli italiani l’accesso ai servizi vitali nella nostra società globalizzata
Io amo l’Italia considera che nella nostra società sia un diritto l’accesso gratuito all’acqua potabile nella propria abitazione; ad un ambiente pulito dove non ci si debba ammalare per l’inquinamento dell’aria, della terra e dell’insieme della superficie in cui viviamo; il riciclaggio dei rifiuti dal momento che i cittadini mettono a disposizione la materia prima che verrà poi trasformata in energia o altri beni fonte di ricchezza; la copertura della rete Internet in tutto il territorio nazionale perché è ormai lo strumento principale di comunicazione, di informazione e di formazione educativa e culturale indispensabile per l’insieme della società.

12. Prima gli italiani nell’assegnazione di posti di lavoro, case popolari, scuole, pensioni e sussidi sociali

Assicuriamo agli italiani la base di una vita dignitosa nella nostra “casa comune”
Io amo l’Italia rivendica il primato dell’interesse degli italiani all’interno della nostra “casa comune” per salvaguardare la base di una vita dignitosa, riconoscendo agli italiani la priorità nell’assegnazione del lavoro in generale e del lavoro socialmente utile in particolare, della casa popolare, dei posti all’asilo nido e più in generale nell’accesso alla scuola a tutti i livelli, nell’erogazione dei sussidi sociali e delle pensioni.
Gli italiani hanno il diritto-dovere di essere autenticamente e pienamente se stessi nella nostra “casa comune”, riconoscendoli come destinatari primari delle risorse e dei servizi pubblici.

13. Lo stipendio alle madri italiane che scelgono di occuparsi a tempo pieno dei figli, della famiglia e della casa per incrementare la natalità degli italiani. Rivalutazione del ruolo dell’insegnante

Liberiamo l’Italia dal suicidio-omicidio demografico riconoscendo il valore economico del lavoro domestico e promuovendo la cultura della vita
Io amo l’Italia considera un’emergenza nazionale la crisi demografica che colpisce in modo particolare l’Italia e più in generale l’Europa. Una popolazione che non cresce è una società destinata a declinare non solo sul piano quantitativo, ma anche sul piano economico per la contrazione sia della produzione sia dei consumi, e infine anche sul piano della civiltà venendo meno coloro che ritrasmettono alle generazioni successive i valori propri della civiltà.
Io amo l’Italia considera una priorità nazionale la promozione della cultura della vita, favorendo la nascita di più figli italiani, più incentivi alla maternità, più sostegno alla famiglia naturale, più sicurezza lavorativa ai giovani affinché siano messi nella condizione di poter generare nuova vita.
Al fine di porre un argine all’eccidio-suicidio demografico che ha fatto sprofondare l’Italia agli ultimissimi posti per tasso di natalità nel mondo, provocando il declino della società autoctona e accelerando il dissolvimento della nostra civiltà, anche in considerazione dell’effettiva valenza economica del lavoro domestico, Io amo l’Italia riconosce il dovere dello Stato, il diritto delle madri e l’opportunità strategica di corrispondere uno stipendio alle madri italiane che scelgono di occuparsi a tempo pieno dei figli, della famiglia, della casa o in alternativa di concedere dei sussidi alle madri che scelgono di svolgere un’attività professionale fuori di casa.
Considerando che la promozione della cultura della vita s’ispira alla ragione e al sano amor proprio, Io amo l’Italia è contraria a tutto ciò che nega la promozione della vita, quale l’aborto, l’eugenetica, l’eutanasia e il matrimonio omosessuale, pur nel rispetto della dignità e libertà di ciascuna persona.

14. La riforma della classe e della cultura politica per conseguire il bene comune

Liberiamo l’Italia dalla mercificazione del potere mettendo al centro i cittadini, i valori, le regole e il bene comune
Io amo l’Italia vuole promuovere una riforma etica della cultura politica affinché la politica sia genuinamente servizio della collettività, mettendo al centro la persona, i valori, le regole e il bene comune, per porre fine alla malapolitica che prima ha mercificato il potere e ora lo gestisce in modo consociativo, arrivando ad auto-commissariare i partiti, il parlamento e la stessa democrazia svuotandola di contenuti, finendo per svendere l’Italia ai poteri finanziari forti incarnati dal governo di Mario Monti.
Io amo l’Italia è favorevole all’elezione di una Costituente per la riforma della Costituzione, affinché corrisponda alla nuova realtà complessiva dello Stato, dello Sviluppo e della Società. Io amo l’Italia è favorevole alla riforma della Costituzione per dare un’anima all’Italia, un senso compiuto al nostro essere persone, a partire dalla modifica dell’articolo 1 per evidenziare la certezza e l’orgoglio delle nostre radici, dei nostri valori non negoziabili e della nostra identità.
Io amo l’Italia vuole una nuova legge elettorale che contempli il vincolo fiduciario tra l’elettore e l’eletto quale fulcro della democrazia sostanziale ripristinando il voto di preferenza, il vincolo di mandato, la responsabilità civile e penale degli eletti nell’adempimento delle loro funzioni pubbliche, l’esplicita scelta diretta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica e dei partiti che lo sostengono affinché vengano garantite sia la volontà popolare sia la coalizione politica.
Io amo l’Italia vuole mettere fine a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico ai partiti chiarendo che, come qualsiasi altra associazione privata, i partiti possono auto-finanziarsi tramite le sottoscrizioni dei soci e le donazioni volontarie dei cittadini.

15. Una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al potere legislativo

Liberiamo l’Italia dalla dittatura della magistratura golpista che cambia i governi a suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico
Io amo l’Italia prende atto che nell’ultimo ventennio la magistratura è stata l’artefice di due principali colpi di stato a suon di dossier-bomba ad orologeria che hanno spazzato via l’insieme del quadro politico vigente nella Prima Repubblica e che recentemente ha costretto il capo del Governo Silvio Berlusconi a rassegnare le dimissioni pur in assenza di un voto di sfiducia del Parlamento, favorendo così l’avvento in Italia di una dittatura finanziaria.
Io amo l’Italia promuove la riforma della magistratura tramite la separazione delle carriere, il divorzio dalla politica, il matrimonio con la certezza del diritto e della pena, anche per quanto concerne la responsabilità civile e penale dei magistrati che sbagliano.
Io amo l’Italia vuole che la magistratura si contenga nel suo ruolo costituzionale quale organo giudiziario, senza più invadere l’autonomia dell’organo legislativo assumendo delle iniziative che di fatto si traducono in leggi e ordinamenti dello Stato, così come la magistratura deve uscire del tutto dall’ambito della politica eliminando le correnti interne e vietando la politicizzazione dei magistrati e dei processi.

16. La riforma della scuola che

tuteli la dignità e la salute degli insegnanti e al tempo stesso

renda i giovani  “Protagonisti del presente” Liberiamo l’Italia dalla cultura dell’istruzione statalista, relativista, buonista che sforna diplomati incompetenti, irresponsabili e disoccupati

Io amo l’Italia considera l’emergenza educativa una priorità politica. La scuola rappresenta la seconda agenzia educativa (subito dopo la famiglia) che si occupa della crescita socioculturale dell’individuo. Tuttavia la categoria professionale dei docenti è denigrata e irrisa agli occhi dell’opinione pubblica, nonché attaccata con ingiusti provvedimenti legislativi (da ultimi il decreto Brunetta e la spending review di Monti). La salute degli insegnanti è infatti psicofisicamente provata, come dimostrano i dati di recenti ricerche nazionali in cui il 70% degli inidonei presenta una diagnosi psichiatrica (una % 5 volte maggiore dei docenti ammalati per disfonia cronica). “Io amo l’Italia” si prefigge il compito di studiare le patologie tipiche di questa helping profession al fine di attuare programmi di prevenzione, formazione e cura a reale tutela dei docenti e a sostegno dei dirigenti scolastici, come previsto – finora del tutto inapplicato – dal Testo Unico sulla tutela della salute dei lavoratori.
Vogliamo fare dei giovani i “Protagonisti del presente”, non la “speranza del futuro”. Vogliamo che attraverso il percorso educativo i giovani riscattino la certezza della verità, dopo essere stati obnubilati dall’ideologia del relativismo; che acquisiscano una concezione etica della vita, dopo averli illusi che la libertà corrisponda all’avere o all’apparire, trascurando la dimensione dell’essere, sottomettendoli dell’ideologia del consumismo; che abbiano la certezza di poter contribuire alla costruzione di una società migliore creando un raccordo solido tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro.
La nostra proposta si fonda su un’educazione olistica incentrata sul raccordo strutturale tra la conoscenza, i valori e le opere, che consenta ai giovani di acquisire una conoscenza che dia la certezza della verità oggettiva a cui si perviene tramite la ragione, che corrisponda ai valori non negoziabili che sostanziano l’essenza della nostra comune umanità a cui ugualmente si perviene tramite la ragione, che si traduca nelle opere buone che concorrono alla realizzazione del bene comune

17. Un’informazione etica e responsabile

Liberiamo l’Italia da un sistema della comunicazione che mistifica la realtà, favorisce il degrado sociale e pratica il linciaggio mediatico degli imputati
Io amo l’Italia promuove la riforma della cultura della comunicazione prendendo atto che c’è un’emergenza etica contrassegnata da un’informazione che, da un lato, mistifica la realtà oggettiva deformandola con i filtri ideologici o politici e, dall’altro, favorisce il degrado valoriale privilegiando il sensazionalismo e lo scandalismo all’insegna di una concezione edonistica, individualistica, materialista e consumista della vita.
Io amo l’Italia propone di avviare una seria riflessione tra gli operatori e gli utenti dell’informazione, iniziando dall’Ordine nazionale dei giornalisti,  finalizzata ad affermare un’informazione corretta e responsabile, fondata da un lato sul dovere da parte di chi fa informazione a garantire un’informazione corretta corrispondente alla realtà oggettiva e, dall’altro, sul diritto di chi fruisce l’informazione a recepire un’informazione responsabile che contribuisca a una sana formazione che promuova i valori non negoziabili compresa la libertà di scelta, finalizzata alla partecipazione della collettività alla realizzazione del bene comune.
Io amo l’Italia vuole porre fine alla prassi consolidata di celebrare i processi e di praticare il linciaggio mediatico prima ancora che l’imputato abbia avuto modo di difendersi in tribunale, anche con la divulgazione di notizie coperte dal segreto istruttorio e attinenti alla sfera intima della persona, compromettendo in modo irreparabile la sua dignità e onorabilità.

18. Priorità alla sicurezza dello Stato e ritiro delle forze militari italiane all’estero

Liberiamo l’Italia dagli oneri infruttuosi e salviamo la vita dei nostri militari impegnati nelle missioni all’estero. Concentriamo le risorse alla sicurezza dello Stato razionalizzando l’organizzazione dell’Esercito e delle forze dell’ordine
Io amo l’Italia, nell’ambito del contenimento della spesa pubblica e prendendo atto del sostanziale fallimento della strategia internazionale volta a combattere il terrorismo islamico o a stabilizzare dei fronti caldi, vuole l’immediato ritiro di tutte le forze militari italiane impegnate all’estero. L’alternativa è di investire nella formazione delle forze di sicurezza locali degli stati esteri, in parallelo alla promozione dello sviluppo economico interno, soprattutto a beneficio dei giovani, che consenta l’avvento o il consolidamento del ceto medio, senza cui non potrà esserci una pace autentica.
Io amo l’Italia è convinto che oggi la priorità va attribuita al consolidamento della sicurezza dello Stato all’interno delle nostre frontiere, per porre fine alla piaga ancestrale della criminalità organizzata (Mafia, Camorra, ‘Nandrangheta, Sacra Corona Unita, ecc.), che ha ormai messo radici ovunque in Italia, in aggiunta alla violenza del brigatismo autoctono che sfrutta il deterioramento delle condizioni economiche e sociali, nonché del terrorismo islamico autoctono che si consolida con il coinvolgimento degli italiani convertiti all’islam e la connivenza di gruppi eversivi di estrema sinistra e destra.
In parallelo dobbiamo investire per garantire la sicurezza delle nostre frontiere per fronteggiare in modo adeguato la crescente minaccia degli stati islamici radicali già nuclearizzati o che sono a un passo dal possesso della bomba atomica, in aggiunta alla minaccia del terrorismo islamico globalizzato ed autonomo, nonché della massiccia immigrazione clandestina gestita dalla criminalità organizzata e strumentalizzata dal terrorismo islamico globalizzato.
Io amo l’Italia considera vitale la tutela del diritto di ogni cittadino, in modo particolare dei più deboli, alla sicurezza della propria persona e dei propri beni dall’arbitrio delle istituzioni o dalla criminalità di ogni genere ed entità.
Io amo l’Italia è favorevole al potenziamento della capacità operativa delle forze dell’ordine dotandole di personale altamente qualificato, mezzi e strumentazioni d’avanguardia. A tale fine è opportuno il coordinamento e la razionalizzazione delle forze dell’ordine, eliminando le sovrapposizioni esistenti tra i vari corpi che accrescono i costi e nuocciono all’efficienza.
Io amo l’Italia promuove un innovativo riordino del sistema carcerario dove, accanto alla certezza della pena senza facili scorciatoie, si adottino misure di rieducazione e
reinserimento adeguate, in modo particolare con l’applicazione aggiornata ed
articolata dell’ “Istituto degli affidati in prova” di concerto con enti pubblici e privati e associazioni.

19. Stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale dalla minaccia islamica

Liberiamo l’Italia dall’ideologia del relativismo e prendiamo atto che, pur nel rispetto dei musulmani come persone, dobbiamo difenderci dall’islam in quanto religione incompatibile con la nostra civiltà
Io amo l’Italia riconosce, sostiene ed è orgogliosa della verità storica delle radici giudaico-cristiane che, unitamente all’eredità della filosofia greca e del diritto romano, al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista, hanno consentito l’affermazione della civiltà laica e liberale dell’Europa.
Consideriamo una minaccia alla nostra civiltà laica e liberale l’avvento al potere di regimi integralisti, estremisti e terroristi islamici sulla sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo, in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel cuore dell’Europa forte di una fitta rete di moschee, scuole coraniche, enti assistenziali e finanziari islamici, tribunali che emettono sentenze sulla base della sharia, la legge coranica.
Nel doveroso rispetto, da parte delle autorità politiche, della libertà di coscienza di ciascun individuo, Io amo l’Italia difende il principio di territorialità della legge senza concessioni all’ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti, usi e costumi degli immigrati e degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o presunte specificità religiosi o culturali, che devono uniformarsi alla legislazione vigente italiana al pari degli autoctoni.
Io amo l’Italia, nella convinzione che i musulmani come persone debbano essere rispettati e amati come qualsiasi altra persona, sostiene tuttavia che noi italiani non possiamo e non dobbiamo rinunciare al diritto-dovere di usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano, del pensiero e della vita di Maometto, della sharia, ovvero dei pilastri dell’islam, prendendo atto che i musulmani come persone possono essere moderati ma che l’islam come religione non è affatto moderata, perché oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della persona internazionalmente riconosciuti.
Io amo l’Italia vuole il blocco nella costruzione di nuove moschee in Italia, nonché l’accertamento che le moschee esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi, nella condivisione dei valori non negoziabili alla vita, alla dignità e alla libertà religiosa. In ogni caso la presenza di una nuova moschea non potrà avverarsi senza il consenso della cittadinanza residente attraverso l’istituto democratico del referendum.
Io amo l’Italia afferma in particolare il divieto assoluto di legittimare la sharia, di promuovere e consentire l’applicazione nel territorio nazionale del diritto islamico in quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell’Ordinamento italiano, a partire dalla sacralità della vita di tutti, ai principi della libertà di scelta religiosa, compresa la libertà di un musulmano di convertirsi ad altra religione o credo senza essere automaticamente condannato a morte per apostasia, e della pari dignità tra l’uomo e la donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche occidentali. Al riguardo Io amo l’Italia chiede l’immediata abrogazione per legge dell’obbligo prescritto dai Paesi musulmani della conversione all’islam del cittadino italiano che vuole sposare una immigrata musulmana.

20. Nuovo Ministero dell’Identità nazionale, Cittadinanza, Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo

Liberiamo l’Italia dall’ideologia del buonismo che lede i nostri interessi e affermiamo una politica dell’integrazione con regole precise finalizzate al bene comune
Io amo l’Italia promuove la costituzione di un nuovo ministero che si occupi di affermare un modello di convivenza tra i cittadini italiani, gli immigrati che scelgono di emigrare in Italia e i cittadini stranieri costretti ad emigrare a causa delle guerre, della povertà o dell’ingiustizia sociale.
Il nuovo Ministero dell’Identità nazionale, Cittadinanza, Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo si proporrà tre obiettivi: 1) Rafforzare nei cittadini italiani e negli immigrati che aspirano ad acquisire la cittadinanza italiana la consapevolezza dei valori propri della nostra identità nazionale e delle regole che sostanziano la cittadinanza. 2) Chiarire che l’integrazione si fonda innanzitutto sulla condivisione dei valori dell’identità nazionale e delle regole della cittadinanza, in aggiunta al dovere di apprendere adeguatamente la lingua italiana, di conoscere la cultura italiana, di lavorare onestamente per contribuire alla costruzione di un’Italia migliore.
3) Investire nella formazione soprattutto dei giovani nei loro Paesi d’origine per contribuire a creare delle condizioni di vita dignitose che li incentivano a viverci e a non essere costretti a emigrare. A tale fine consideriamo idoneo lo strumento del micro-credito che è altamente responsabilizzante, favorisce la nascita di una classe di piccoli imprenditori che costituiranno l’ossatura del ceto medio e la base su cui fondare una democrazia sostanziale.
Il nuovo Ministero dell’Identità nazionale italiana, Cittadinanza, Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo vuole mettere gli italiani nella condizione di rapportarci in modo costruttivo con il prossimo nella società multiculturale senza sprofondare nell’ideologia del multiculturalismo, affermando il principio che in Italia la convivenza si fonda sulla condivisione di una comune identità e sul rispetto di regole, che si sostanziano di diritti che garantiscono tutti senza discriminare nessuno ma anche di doveri che vincolano tutti senza alcuna eccezione.
Io amo l’Italia vuole un’immigrazione regolamentata sulla base delle nostre necessità effettive, degli oneri economici e sociali sostenibili, della condivisione da parte degli immigrati dei valori assoluti e universali della sacralità della vita, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta compresa la libertà religiosa, del rispetto delle regole della civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri.
Io amo l’Italia s’impegna a far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale, decretando l’immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso illegale o di soggiorno illegale. La legge deve essere uguale per tutti quindi anche per loro.

21. La riforma dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite mettendo al centro il rispetto dei diritti fondamentali della persona e i valori assoluti e universali

Liberiamoci delle istituzioni internazionali invasive e oppressive nei confronti degli italiani, onerose ed inefficienti
Io amo l’Italia crede in una nuova Unione Europea con un’anima, che rappresenti la cornice valoriale ed identitaria che corrisponde alla verità storica dell’Europa, ma che cessi di violare l’autonomia dei cittadini che si fonda su specificità culturali, economiche, storiche e nazionali che noi italiani dobbiamo salvaguardare, pena la perdita della nostra civiltà e della nostra capacità di essere pienamente noi stessi a casa nostra.
Io amo l’Italia vuole una riforma delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali presenti nel suo seno, affinché corrispondano effettivamente al rispetto dei diritti fondamentali della persona, alla condivisione dei valori assoluti e universali
e all’esercizio della democrazia sostanziale, senza alcuna deroga o eccezione per nessuno dei propri membri. In parallelo le Nazioni Unite devono essere riformate sul piano organizzativo e gestionale, affinché cessino di essere una realtà burocratizzata, mastodontica, onerosissima e oltretutto inadeguata a fronteggiare adeguatamente le sfide internazionali.
(Fonte: Io Amo l’Italia http://www.ioamolitalia.it/vogliamo/programma.html )

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