Il Partito Pirata, si legge nell’introduzione del programma politico presentato in vista delle imminenti elezioni, “ha adottato una struttura orizzontale non perché sia esportata e generalizzata all’intera popolazione ma per lo spirito di paritarismo che qualifica i Pirati, per la condivisione delle informazioni e del potere interno al Partito stesso. Il Partito Pirata è contrario ad una generalizzazione della struttura orizzontale ed un appiattimento delle aspirazioni delle diverse ideologie sociali. Il Partito Pirata è contrario ad una democrazia senza opposizioni e alternative sociali. Il Partito Pirata è per una pluralità di scelte politiche e sociali consapevole che maggiore è il numero di scelte maggiore è la libertà”. Il primo punto trattato è quello riguardante l’economia: “Il sistema economico nel quale viviamo conta nella speranza che torni la crescita, ma la crescita economica mondiale è basata sullo smantellamento delle risorse naturali, sugli avanzamenti tecnologici e sull’aumento della popolazione. Economicamente la crescita dell’umanità è un aumento di consumatori, ma questo implica che ci siano paesi al mondo che aprofittano di tale aumento mentre altri ci perdono. La crescita tecnologica è stata forte in secoli passati, ma non ci possiamo affidare che continui allo stesso livello, e quanto riguarda il crescente consumo di risorse naturali siamo all’orlo del collasso ecologico del pianeta. Niente di ciò può sostenere un sistema nel quale i paesi più potenti della terra portano avanti un debito pubblico più elevato del proprio prodotto interno lordo. L’economia mondiale del nuovo milennio deve essere sostenibile a livello regionale e globale. La dipendenza da crescita economica nuoce all’umanità e deve essere frenata”. Questo pensiero, si legge ancora nel programma, “porta di conseguenza al seguente: in un’economia sostenibile realizzata con un alto grado di automazione tecnologica è impossibile dare un tradizionale “posto di lavoro” a tutta l’umanità. È perciò essenziale per la quiete e il benessere sociale che tutti gli essere umani godano di un reddito di cittadinanza/esistenza sovvenzionato dalla produzione industriale in modo che chi esegue lavoro ottiene di più ma chi non può trovare lavoro trascorra una vita degna e libera da paure esistenziali. Idealmente lavoriamo tutti, e lavoriamo di meno. Questo è un progetto a lungo termine che richiede una profonda riforma del sistema economico, finanziario, del welfare e della tassazione”. Poi il Partito Pirata “si impegna a cercare in primo luogo soluzioni comunitarie ai problemi creati dai limiti di mandato imposti alla Banca Centrale Europea. Forte della sua vocazione internazionalista e della valorizzazione della rete che permette la partecipazione diretta dei cittadini all’elaborazione, il Partito Pirata si trova in una posizione privilegiata per avviare trattative sulla politica monetaria che partano dai popoli e non dai governi. Siamo molto preoccupati per le possibili conseguenze traumatiche di una dissoluzione dell’area europea dettata dall’emergenza, ci incamminiamo quindi in un percorso responsabile nei confronti dei popoli di tutto il mondo, i cui interessi sono oramai inestricabilmente legati alla risoluzione dei gravi problemi dell’economia globale”. Alla pagina seguente il programma politico completo.