Al centro del programma della Lista Monti ci sono scuola e famiglia. Sono queste le principali leve da utilizzare per tornare a crescere. Oltre a misurare il grado di civiltà di un paese, l’innalzamento del livello medio di istruzione consente agli studenti di acquisire gli strumenti necessari per inserirsi in modo efficace nel mondo del lavoro. Siamo convinti che debba essere invertito il trend di diminuzione della spesa per l’educazione (Scuola, Formazione, Università e Ricerca), facendo gradualmente crescere gli investimenti in educazione ad un ritmo pari a quello della crescita del Pil, 8 miliardi di euro in 5 anni.
Il primo punto della nostra azione per la scuola è incentrato su una reale autonomia e per la certezza delle risorse. L’autonomia didattica, organizzativa e finanziaria deve trovare un progressivo compimento nella logica della sussidiarietà. Secondo punto, la valutazione: uno strumento da utilizzare per innalzare il livello di ogni singola scuola e centro di formazione professionale. Il sistema di valutazione nazionale è fondamentale affinché l’Italia possa avere un sistema educativo di qualità e per evitare che l’autoreferenzialità prenda il posto dell’autonomia. Oltre a dare più risorse certe a tutte le scuole del sistema pubblico di istruzione, occorre ripensare una governance delle istituzioni scolastiche autonome in cui dare spazio a famiglie, docenti, comunità locale e mondo produttivo in una logica sussidiaria e di responsabilità. Un’altro punto importante è l’alleggerimento della burocrazia per dare la possibilità alle scuole di usufruire più rapidamente del 5 per mille.
Insegnanti: il docente va considerato un professionista a tutti gli effetti, anche attraverso la creazione di strumenti per riconoscerne la passione educativa e i meriti professionali. Dobbiamo inoltre risolvere il problema del precariato senza intaccare i diritti acquisiti, ma escludendo ulteriori riaperture delle graduatorie ad esaurimento. È necessario anche un miglioramento del percorso di formazione iniziale dei docenti.
Le famiglie devono essere sostenute nella loro missione educativa. L’investimento che un padre e una madre sostengono per l’educazione dei figli è un investimento per tutto il paese. Per fare questo l’agenda-Monti prevede una politica fiscale che consenta di dedurre progressivamente le spese certificate in istruzione, come le rette per le scuole paritarie ed i contributi versati per la scuola statale, un sostegno alla libertà di scelta educativa per le famiglie meno abbienti che non sono nelle condizioni di dedurre le spese in istruzione e la garanzia del diritto allo studio a partire dall’inizio del percorso di istruzione e formazione. A chi mette a disposizione borse di studio va riconosciuto il credito d’imposta.
Dall’inizio della crisi economica la famiglia è la realtà che ha più sofferto. L’impegno di Scelta Civica vuole che questo ruolo centrale e imprescindibile della famiglia italiana sia mantenuto e rafforzato. È molto chiaro il programma su questo aspetto: “qualsiasi scelta governativa dovrà fare i conti con i suoi effetti sulla vita delle famiglie, e non solo degli individui, ricercando quindi una “Valutazione di impatto familiare” su ogni scelta politica, inoltre “le politiche di welfare saranno orientate dal principio della sussidiarietà”, nella consapevolezza “che solo una feconda interazione fra lo Stato, le famiglie stesse, le organizzazioni del terzo settore, le associazioni del volontariato e il mercato è in grado di generare un welfare più efficace e meno oneroso”.
Le misure per la famiglia che proponiamo ruotano attorno a tre capisaldi: conciliazione fra lavoro e famiglia per supportare in modo particolare le giovani coppie lavoratrici; misure fiscali a favore delle famiglie, per permettere alle coppie di avere i figli che desiderano; misure a favore delle persone con disabilità. Nel solco di numerosi paesi europei, che anche grazie a questo crescono più di noi, è urgente un piano di sostegno alla natalità attraverso contributi economici progressivi correlati al numero dei figli a carico. In questo campo la semplificazione normativa e lo snellimento burocratico è fondamentale: una coppia non può diventare matta a capire come si modificherà la sua condizione fiscale e tariffaria se decide di mettere al mondo un figlio in più. Le misure proposte hanno quindi innanzitutto l’obiettivo di semplificare e concentrare gli interventi, accentuando le pari opportunità a favore dei bambini con più fratelli, dando attuazione agli articoli 53 e 31 della Costituzione. Non dimentichiamoci che la famiglia è il principale ammortizzatore sociale presente in Italia, non solo per i disoccupati e inoccupati, ma anche per i disabili e gli anziani non autosufficienti. Il Governo Monti ha fatto la sua parte ripristinando il fondo per la non autosufficienza (200 milioni di euro per il 2012). Queste risorse verranno incrementate, fino a 400 milioni di euro.