Giuliano Ferrara si è tolto un sassolino, anzi, un macigno dalla scarpa. Che Antonio Ingroia non gli sia mai stato simpatico, era cosa nota. Più volte il direttore de Il Foglio aveva polemizzato con il viceprocuratore di Palermo per la sua conduzione dell’inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. L’Elefantino, così, ospite del Tg3, nel corso della diretta elettorale condotta da Bianca Berlinguer, ha così commentato la disfatta di Rivoluzione civile che, avendo preso meno del 2 per cento dei consensi, non esprimerà neppure un parlamentare: «Voglio fare le mie condoglianze all’ambasciatore del Guatemala, perché si deve riprendere Ingroia». Alla direttrice del telegiornale che gli ha fatto presente che potrebbe anche tornare a fare il magistrato ha risposto (probabilmente perché non ha ben capito cosa ha detto l’interlocutrice, a causa di un ritorno audio di cui, poco dopo, si è lamentato): «in quel caso bisognerebbero fare i fuochi d’artificio». In studio era presente anche il vicepresidente del Pd, Enrico Letta. Quando sono state portate delle proiezioni provenienti da Mediaset, ha suggerito, ironicamente, di interrompere la trasmissione e di dare un film di Stanlio e Ollio. «E ci vediamo – ha concluso – tra tre ore».



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