Antonio Ingroia non se l’aspettava di subire una tale disfatta. Non si lascia la magistratura e il Guatemala, dopo aver fatto richiesta all’Onu per esservi trasferito,se si prevede di non entrare neppure in Parlamento. E, invece, non ci entrerà, dato che Rivoluzione civile si attesta sotto il 2% dei consensi. E, assieme a lui, non ci farà ritorno neppure Antonio Di Pietro. Vanno interpretate anche con le categorie del livore le parola dell’ex pm di Palermo contro il centrosinistra. Ingroia, parlando del suo risultato, si è detto convinto del fatto che sia tutt’altro che scarso. «Forse – ha aggiunto – ha prevalso la campagna politica del centrosinistra, in particolare del Pd, contro di noi. Complimenti ai leader del centrosinistra». Il leader di Rivoluzione civile si è, inoltre, detto convinto del fatto che la sua coalizione sia stata oscurata dai media e dai giornali. Poi, ha rinfacciato al centrosinistra di aver rinunciato ad aprire un dialogo e un confronto con la formazione da lui guidata, cosa che avrebbe consentito di allargare la maggioranza. Secondo Ingroia, il centrosinistra ha preferito istituire un «accordo sottobanco con Monti. Un abbraccio mortale che ha fatto perdere il centrosinistra, destinando il Paese all’ingovernabilità».