Dal Ministero dell’Interno giungono finalmente i dati definitivi relativi alle elezioni per il rinnovo del Senato. Sono state infatti scrutinate le 60.431 sezioni totali e il centrosinistra risulta ancora in vantaggio con il 31,63% delle preferenze totali. Segue la coalizione di centrodestra a quota 30,71%, mentre il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si attesta al 23,79%. Più staccati tutti gli altri schieramenti, a cominciare dalla Scelta Civica di Mario Monti che non va oltre quota 9,13%, seguito da Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia che si ferma all’1,79%. Male anche Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino, a quota 0,91%. Nonostante il centrosinistra abbia ottenuto la maggioranza relativa, nessuna coalizione è stata in grado di arrivare alla fatidica soglia dei 158 seggi (il cosiddetto “magic number”) che significa maggioranza assoluta, governabilità e, quindi, la sopravvivenza di un governo.
Anche il segretario del Partito Democratico e candidato premier della coalizione di centrosinistra Pier Luigi Bersani ha da poco commentato i risultati di queste elezioni per il rinnovo del Parlamento. Nonostante i risultati non proprio entusiasmanti, il leader del Pd guarda il bicchiere mezzo pieno: “Il centrosinistra ha vinto alla Camera e per numero di voti anche al Senato. E’ evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il Paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia”. Pochi minuti prima aveva parlato invece Nichi Vendola, leader di Sel: “se questi dati venissero – ha detto il governatore pugliese – la maggioranza dei voti è al centrosinistra sia alla Camera che al Senato. Quindi tocca al centrosinistra l’onere di una proposta per rispondere alla domanda di cambiamento che avanza il Paese. Il centrosinistra dovrà essere immediatamente capace di curare le ferite della nostra democrazia”. Vendola ha poi voluto sottolineare che, a suo giudizio, “il governissimo sarebbe la più velenosa delle sciagure”.
Dopo il Piemonte, la coalizione di centrosinistra è passata in vantaggio anche in Molise, attestandosi al momento al 30,25%, seguita da quella di centrodestra al 30,09%. Intanto i dati forniti dal Ministero dell’Interno riguardo le elezioni per il rinnovo del Senato sono ormai praticamente definitivi: quando sono state scrutinate 59.811 sezioni sulle 60.431 totali, la coalizione di centrosinistra risulta ancora in vantaggio con il 31,63% delle preferenze e 9.574.066 voti ricevuti, seguita dalla coalizione di centrodestra a quota 30,71% e 9.295.708 voti. Terzo posto per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al 23,79%, seguito dalla Scelta Civica di Mario Monti, al momento a quota 9,14%.
E’ arrivato dal Ministero dell’Interno il risultato definitivo relativo alle elezioni inToscana per il Senato: prevale la coalizione di centrosinistra guidata da Pier Luigi Bersani con il 43,45%, seguita dal Movimento 5 Stelle al 22,71% e la coalizione di centrodestra al 21,30%. Scelta Civica di Monti è invece all’8,12%. La ripartizione dei seggi assegna quindi 9 posti al Pd, 4 a Grillo, 3 al Pdl, uno a Monti e uno a Sel.
Negli ultimi minuti, mentre Mario Monti parlava dalla sede di Scelta Civica per commentare il risultato elettorale, il Piemonte cambiava colore. La coalizione di centrosinistra, infatti, secondo i recenti dati forniti dal Ministero dell’Interno, è passata in vantaggio con il 29,68%, contro il 29,52% della coalizione di centrodestra. Questo dato viene rilevato quando sono state scrutinate 4.715 sulle 4.835 totali. Con questi numeri, il centrosinistra potrebbe contare su 119 seggi a Palazzo Madama, il centrodestra su 110, il Movimento 5 Stelle (25,58%) su 56 e Scelta Civica (11,69%) su 19. Ancora lontano, però, il fatidico “magic number” di seggi (158) che garantirebbe la governabilità.
Con il voto al Senato ormai quasi del tutto scrutinato (57987 sezioni su 60431) si defila lo stand by che crea condizioni di ingovernabilità. Come ha ricordato Letta del Pd è il vincitore alla Camera che avrà il diritto di iniziare le trattative per formare un possibile governo, ma ovviamente un governo senza una maggioranza al senato non è pensabile. Mentre Grillo e i suoi esultano (ha detto che per forza di cose bisognerà tornare a votare) vediamo la situazione al momento in senato. La coalizione di centrosinistra avrebbe il 31,6% dei voti mentre quella di centrodestra il 30,6%, praticamente un pareggio. Il Movimento cinque stelle avrebbe invece il 23,7% die voti e la lista di Mario Monti solo il 9,15% dei voti. Non entrano al senato Rivoluzione civica con l’1,79% e Fare per fermare il declino con lo 0,9% dei voti.
Nuove proiezioni di Ipr Marketing per Tgcom 24 con una copertura del campione pari al 57%. Ecco i dati relativi a sette regioni chiave. In Lombardia: Centrosinistra 29,7%, Centrodestra 37,3%; Lista Civica di Mario Monti 10,5%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 18,2%. In Piemonte: Centrosinistra 29,9%, Centrodestra 30%; Lista Civica di Mario Monti 12,4%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 24,3%. In Puglia: Centrosinistra 27,9%, Centrodestra 34,2%; Lista Civica di Mario Monti 9,4%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 24,2%. In Veneto: Centrosinistra 24,9%, Centrodestra 32,6%; Lista Civica di Mario Monti 11%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 25%. In Sicilia: Centrosinistra 26,7%, Centrodestra 35,1%; Lista Civica di Mario Monti 5,4%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 28,9%. In Campania: Centrosinistra 28,5%, Centrodestra 36,3%; Lista Civica di Mario Monti 8,8%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 21,5%. In Calabria: Centrosinistra 32,2%, Centrodestra 32,4%; Lista Civica di Mario Monti 8,2%; Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 21,4%.
Resi i noti della settima proiezione a cura dell’istituto Piepoli per la Rai a fronte di una copertura del campione dell’89.3%. Secondo queste proiezioni il centrosinistra si troverebbe in vantaggio seppur di pochissimo con il 31% dei voti. Il centrodestra è a quota 30,4%, il Movimento cinque stelle al 24,4%. Scelta civica di Monti al 9,5%, Rivoluzione civile tocca l’1,9%. In base ai dati disponbili e alle proiezioni invece Ipr Marketing per Tgcom24 ecco qual esporrebbe essere la distribuzione dei seggi al senato. Nessuno riuscirebbe a ottenere i 158 senatori utili per avere la maggioranza. Nel dettaglio, il Centrosinistra otterrebbe tra i 110 e i 130 senatori, il Centrodestra tra i 104 e i 124, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo tra i 40 e i 60, la Lista Civica di Mario Monti tra gli 8 e i 18.
La Lombardia sembra saldamente in mano al centrodestra. E’ quanto si apprende dai primi dati ufficiali, con quasi la metà dei seggi scrutinati, esattamente 4311 su 9233. Da questi dati si ottiene che il centrodestra si impone con il 38,78% delle preferenze staccando il centrosinistra di quasi nove lunghezze che è al 29,34%. Il Movimento cinque stelle si trova al 16,81% mentre la lista di Mario Monti è al 10,55%. Nonostante il successo del centrodestra si nota la grossa perdita della Lega che dal 30% di due anni perde quasi la metà dei voti. Soddisfatto del risultato al momento è il presidente uscente della Lobardia Roberto Formigoni che ha commentato come i dati al Senato ci danno un vantaggio netto e probabilmente domani ci sarà la vittoria di Maroni in Lombardia. Aggiungendo “I dati finora dimostrano che siamo molto più attivi oggi di quanto le campane che suonavano a morto per noi facessero pensare”.
Secondo la V proiezione Rai Senato, a Pdl-Lega andrebbero 121 seggi, a Pd-Sel 96. Secondo la quinta proiezione effettuata da Piepoli per la Rai, relativa al Senato, la coalizione di centrodestra e quella del centrosinistra sono entrambe al 30,7%, Grillo 24,5%, coalizione Monti 9,5%, Rivoluzione civile 1,8%, altri 2,8% (copertura campione 76%). I dati invece secondo gli scrutini effettuati 34395 sezioni su un totale di 60431, dunque più della metà) vedono in testa il centrosinistra co il 32,7% (il Pd ottiene il 28,48%, Sel il 2,99 e CD lo 0,54). Il centrodestra è a quota 29,43% (Pd il 21,70%, Lega nord 3,88, Fdi 1,87 e La Destra lo 0,66%). Il Mivimento cinque stelle è al 24%. Scelta civica di Monti invece è al 9,13%. Rivoluzioen civile 1,83%.
Seconda simulazione per il senato sulla base del 20% delle sezioni scrutinate escono Centro italiano studi elettorali tenendo conto che il numero delle sezioni scrutinate non è omogeneo fra le diverse regioni. Secondo questa simulazioni il centrodestra avrebbe un totale di 133 seggi al senato contro i 107 del centrosinistra venti a Monti e 53 a Grillo. In particolare la Lombardia darebbe 27 seggi al centrodestra, dodici al centrosinistra, sei a Grillo e quattro a Monti. Anche il Piemonte andrebbe al centrodestra con 13 seggi, quattro al Piemonte, due a Monti e tre a Grillo. L’Emilia Romagna ne darebbe tredici al centrosinistra, quattro a Berlusconi, quattro a Grillo, uno a Monti. La Sicilia ne darebbe ben quattordici a Berlusconi e solo cinque a Bersani, mentre sei andrebbero a Grillo.
Viminale: scrutinate 10.120 sezioni su 60.431, un sesto del totale. Secondo i dati forniti dal ministero degli interni il centrosinistra al momento ottiene il 34,63% dei voti mentre il centrodestra è a quota 27,12. Nel dettaglio, il Pd ottiene il 30,89 mentre il Pdl è a 20,21%. Il Movimento cinque stelle è a quota 24,49%, la lista di Mario Monti è a quota 9,10%. Il ministro degli interni intanto sottolineando come lo spoglio elettorale procede in modo regolare, annuncia che i dati finali per quanto riguarda il senato si avranno verso le 9 di sera, quelli per la camera introno a mezzanotte. Ecco invece i dati secondo la terza proiezione Ipd Marketinf per Tgcom 24. Con una copertura del 20,5% In Piemonte: Centrosinistra 30%, Centrodestra 30%; Lista Monti 12,4%; Movimento 5 Stelle 24,1%. In Lombardia: Centrosinistra 30,5%, Centrodestra 38,2%; Lista Monti 9,7%; Movimento 5 Stelle 17,2%. In Veneto: Centrosinistra 24,3%, Centrodestra 33,3%; Lista Monti 11,3%; Movimento 5 Stelle 24,9%. In Campania: Centrosinistra 28,5%, Centrodestra 36,1%; Lista Monti 8,2%; Movimento 5 Stelle 22,2%; Rivoluzione Civile 2,1%; Fare per fermare il declino 0,3%. In Sicilia: Centrosinistra 27,3%, Centrodestra 34,2%; Lista Monti 5,5%; Movimento 5 Stelle 29,2%.
È stata appena resa nota la prima proiezione Ipr Marketing relativa ai voti dati per il Senato su base nazionale. Si basano su una copertura del 15%. Il centrosinistra avrebbe il 32%, mentre il centrodestra il 29,7%. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sarebbe la terza forza con il 24,5%. La Lista Monti arriverebbe al 9,1%. Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia farebbe registrare l’1,9%, mentre Fare per fermare il declino di Oscar Giannino si fermerebbe all’1,1%. La lista Amnistia Giustizia e libertà di Marco Pannella raccoglierebbe lo 0,2% dei voti, mentre gli altri partiti rappresenterebbe in tutto l’1,5% delle preferenze. Si tratta di numeri che prefigurano una situazione difficile in cui non vi sarebbe alcuna coalizione capace di avere da sola la maggioranza del Senato. In base ai dati precedentemente comunicati da Ipr, il centrodestra risulta in testa in sette regioni.
I primi dati dal Viminale, scrutinate 7023 sezioni sul totale di 60431. Il centrosinistra ottiene finoa questo momento il 34,69%. Nel dettaglio il Pd a quota 31,04%; Sel 2,83%, CD 0,45. Il centordestra ottiene il 26,51% (Pdl il 19,81%; Lega nord 3,54%; Fdi 1,74%, La Destra 0,57%. Scelta civica di Monti ottiene il 9,15%. Il movimento cinque stelle ottiene il 24,89%, Rivoluzione civica l’1,77%, Fare per fermare il declino lo 0,97%.
Anche la seconda proiezione questa volta di SkyTg24 vede il centrodestra in vantaggio. Si ribalta dunque l’esito degli instant pool, ma il risultato che va delineandosi suggerisce una impossibilità di governare almeno alla camera alta. Il centrodestra infatti sarebbe in vantaggio con il 31,7% mentre il centrosinistra si trova a quota 29%. Segue il Cinque stelle (che di fatto è il primo partito) con il 25,15. La Scelta civica di Mario Monti è all’8,5% mentre Rivoluzione civile con l’1,9% è fuori del senato.
Secondo la prima proiezione Rai per il senato, si ribalterebbero i risultati sentiti fino adesso negli instant pool. Sarebbe infatti il centrodestra ad essere in vantaggio con il 31% delle preferenze. Il centrosinistra invece sarebbe al 29,5%. Il 5 Stelel invece con il 25% diventa il primo partito. Emerge un evidente cotgnrasto tra pool e proiezioni. Il movimento cinque stelle invece sarbbe al 25,1% e il centro di Monti al 9,6. La prima proiezione Rai ribalta le indicazioni degli instant poll e dà il centrodestra in vantaggio per il Senato con il 31%. La copertura del campione è del 13,85%. Il centrosinistra è accreditato del 29,5, il Movimento5Stelle del 25,1 (che sarebbe il primo partito), la lista di centro del 9,6. Tornando invece agli instant pool SkyTG24 Tecné sedici regioni sarebbero in mano al centrosinistra solo in Lombardia si assiste a una parità fra centro destra e sinistra. Ecco i dati nel dettaglio: centrosinistra (37% contro il 34% del centrodestra), Trentino (33 a 26), Sicilia (32 al 29), Sardegna (39 a 26), Liguria (37 a 28), Emilia Romagna (47 a 25), Toscana (47 a 21), Umbria (47 a 27), Marche (41 a 25), Lazio (35 a 30), Abruzzo (35 a 29), Molise (37 a 30), Campania (36 a 33), Puglia (37 a 30), Basilicata (42 a 21), Calabria (40 a 30). Centrodestra in testa in Veneto (46 a 30) e in Friuli (40 a 33), mentre in Lombardia centrosinistra e centrodestra sono perfettamente alla pari al 37%.
Cominciano ad arrivare i primi risultati dello spoglio delle schede elettorali dal Viminale, su cui gli istituti di ricerca stanno costruendo le proprie proiezioni. Ipr Marketing per Tgcom24 ha fatto la sua prima relativa al Senato, con un occhio a quattro delle sette regioni importanti per il numero di senatori che assegnano. In Sicilia: centrosinistra 26,4%; centrodestra 34,3%; Beppe Grillo 30,8%; Lista Monti 5,1%; Rivoluzione civile 1,8%. In Campania: centrosinistra 27,8%; centrodestra 37,1%; Beppe Grillo 23,9%; Lista Monti 6,9%; Rivoluzione Civile 2,3%. Infine in Piemonte: centrosinistra 21,5%; centrodestra 36,9%, Beppe Grillo 25,5%; Lista Monti 9,3%, Rivoluzione Civile 1,2%. Veneto: centrosinistra 21,5%; centrodestra 36,9%, Beppe Grillo 25,5%; Lista Monti 9,3%; Rivoluzione Civile 1,2%.
Secondo gli instant pool resi noti fino ad adesso, in particolare quello dell’istituto Piepoli per la Rai, al senato si avrebbe questa composizione. Sono 169 i seggi che andrebbero al centro sinistra: 81 quelli che vanno al centrodestra; al centro Monti, Fini e Casini vanno 21 seggi. Invece Grillo porterebbe a casa 37 seggi. Resta fuori Rivoluzione civile di Ingroia che non raggiunge il quorum.
Arrivano nuovi dati relativi agli instant pool, questa volta a cura dell’istituto sondaggi Piepoli. I dati si riferiscono ai singoli partiti e quelli per il senato vedono il Pd a una quota compresa tra il 32 e il 34%. Segue il Pdl con una quota tra il 22 e il 24%. Terzo partito il Movimento cinque stelo con una forbice tra il 17 e il 19% La lista Monti si ferma a una forbice compresa tra il 7 e il 9%, la Lega tra il 4 e il5%; Sel è in una quota tra il 2 e il 4%. Quidni Rivoluzione civile tra il 2 e il 3. Infine La Destra 1-2%, Fratelli d’Italia e Fare per Fermare il declino all’1%. Il distacco tra Pd e Pdl è dunque pari al 10%. I dati relativi alla regione Veneto invece vedono il centrodestra in vantaggio con il46% dei voti contro il 30% del centrosinistra che invece è in vantaggio in Sicilia e Campania.Chiusi i seggi con un calo dell’affluenza stimabile del circa 7% rispetto alle precedenti elezioni nazionali del 2008. Secondo i primissimi instant pool resi noti dall’istituto Tecné su un campione di 52mila elettori per quanto riguarda il senato il centro sinistra si piazzerebbe al 37% delle preferenze, seguito da Pdl e Lega con il 31%. Il Movimento cinque stelle si piazza in terza posizione on il 16,5% mentre Scelta civica di Mario Monti è al 9%. Rivoluzione civile invece al 3%. Le prime reazioni sono quelle della Borsa che ha fatto segnalare quais il 3% in più.
I primissimi Instant Poll forniti da Technè, li ha appena dati Sky Tv. Secondo questi dati il Pd coalizione di centro sinistra sarebbe in testa a 34% circa dei voti pari a 163 senatori; segue il Pdl con il 29%. In terza posizione Movimento cinque stelle al 19 e rotti %, la Scelta civica di Monti è solo al 9,5% mentre Rivoluzione civile di Ingroia è posizionata al 3,5%. Dati interessanti che vedono a sorpesa il Cinque steelle indietro rispetto ai sondaggi ma si tratta di senato, attenzione che i giovani votano alla Camera e ì Grillo potrebeb avere ben altri dati realtivi al voto.
– Alle 15:00 di oggi chiuderanno i seggi che sono rimasti aperti per due giorni per consentire agli italiani di votare. Potrà quindi iniziare lo scrutinio delle schede e si partirà con quelle del Senato. Vi forniremo quindi, man mano che arriveranno, i dati relativi agli exit poll, alle proiezione e ai primi voti effettivi che perveranno dal Viminale, fino a darvi i risultati definitivi. Certamente la partita che si gioca al Senato è la più attesa. Il nostro sistema elettorale non prevede infatti un premio di maggioranza in base ai voti complessivamente raccolti sul territorio, ma un premio di maggioranza per ogni regione: il numero di senatori assegnati dipende anche dalla popolazione complessiva della regione e dal risultato ottenuto dalle diverse coalizioni. Non è poi indifferente il fatto che un partito corrà da solo o in coalizione. C’è infatti una soglia di sbarramento fissata all’8% per il singolo partito, che scende al 3% in caso di appartenenza a una coalizione (che però deve superare la soglia del 20%). Questa situazione penalizza i partiti minori, tra cui Rivoluzione civile e Fare per fermare il declino, mentre il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo non dovrebbe avere problemi a superare la soglia. In ogni caso, la composizione del Senato non è così facile da determinare e ci sono alcune regioni che, per il loro numero di abitanti, si possono rivelare decisive in quanto assegnano un gran numero di senatori. Si tratta in particolare di Lombardia, Veneto, Sicilia, Lazio, Campania e Puglia. Del resto si è già visto nel 2006 che il risultato delle elezioni al Senato non è mai scontato. Staremo quindi a vedere cosa accadrà. Del resto è molto probabile che saranno proprio i risultati delle elezioni relativi al Senato a spingere le coalizioni ad allearsi tra loro. Tutti i pronostici fanno pensare che il centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani dovrà scendere a patti con il Centro di Mario Monti, altrimenti non ci sarà una maggioranza stabile capace di governare il Paese. Certo non sarà facile realizzare questa alleanza, dato che all’interno del centrosinistra c’è Sel: Monti e Vendola hanno fatto capire più volte in questa campagna elettorale di non voler governare insieme.