Continua l’eterno duello tra Berlusconi e Martin Schulz. Una diatriba nata 10 anni fa, quando nel 2003 il presidente del parlamento europeo (che allora era eurodeputato socialista) criticò l’allora premier italiano in un suo discorso, sentendosi definire, in tutta risposta, perfetto per il ruolo di kapò in un film che un regista italiano stava girando in quel periodo sui campi di concentramento. Poco prima delle elezioni, lo stesso Schulz aveva colto l’occasione per rivolgersi agli elettori italiani, esortandoli a non dare il loro voto a Berlusconi, che “con le sue irresponsabili attività di governo e con le sue avventure sessuali ha già messo l’Italia nei guai”. Già nel 2011 in occasione del Rubygate non si era risparmiato: “Al di là delle controversie politiche che abbiamo avuto, trovo che l’Italia meriti un altro presidente del governo, anche di destra, visto che la destra ha vinto le elezioni ed è giusto che governi”. Oggi le nuove dichiarazioni, dopo l’esito del voto: secondo Schulz, Berlusconi “è un fenomeno, capace di mobilitare grande potere mediatico e consenso, capace di far credere che non sia stato lui a governare l’Italia per anni e di non essere il responsabile della situazione”. Il Cavaliere “è stato capace di reinventarsi come uno che non avesse fatto nulla mentre il suo governo ha causato grandi parti dei problemi in Italia”. Il risultato delle elezioni è “molto difficile per il paese e per l’Europa”, ha aggiunto, e ora le forze democratiche devono cercare la strada “del dialogo e una collaborazione dove è possibile anche se ci sono disaccordi”.



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