Il Partito Democratico deve offrire una proposta politica comune a tutte le altre coalizioni, non solo quindi a quella guidata da Monti ma anche a Berlusconi e a Beppe Grillo. Sulla base delle risposte che verranno si deciderà il futuro della legislatura. Ad affermarlo è l’ex presidente della Camera, Luciano Violante, il quale contattato da Ilsussidiario.net spiega spiega che “gli elettori hanno premiato la capacità di rappresentare orizzonti auspicabili anche se non realizzabili, mentre non hanno apprezzato il realismo delle proposte di Bersani. Fermo restando che poi Bersani è il capo della coalizione maggioritaria tanto alla Camera quanto al Senato”.
Violante chiarisce di non avere intenzione di criticare quanti hanno votato Berlusconi o Grillo, in quanto “l’elettore ha sempre ragione, perché sceglie sulla base delle sue motivazioni. Ma quando il cittadino è in condizioni di grande difficoltà ed è schiacciato da una serie di situazioni, vota più sulla base di un dato emozionale che non di ragione. Tra l’altro Berlusconi e Grillo sono apparsi più vicini di Bersani alla vita concreta delle persone, anche se le proposte del segretario del Pd erano molto più ragionevoli ed efficaci”. Poiché al Senato manca una maggioranza chiara, l’alternativa di fronte a cui si trova l’Italia è tra nuove elezioni e una grande coalizione.
Per l’esponente del Pd, “in Germania di fronte a una situazione di stallo molto simile alla nostra nel 2005 hanno formato una grande coalizione. In Italia o in Francia ci sarebbe invece la coabitazione. E’ chiaro che nel nostro Paese è impensabile la possibilità di una maggioranza di governo precostituita che veda insieme Bersani, Berlusconi, Grillo e Monti. Spetta quindi al primo partito per numero parlamentari, tanto alla Camera quanto al Senato, avanzare una proposta a tutte le altre forze politiche, nessuna esclusa, basata su alcuni punti chiari. Bisognerà vedere quale tipo di risposta verrà, e da quest’ultima si deciderà quale sarà la sorte della legislatura”.
(Pietro Vernizzi)