Il segretario del Carroccio sembra accingersi a porsi nelle condizioni di realizzare il sogno leghista. O, per lo meno, la sua ultima ambizione: archiviati secessione e federalismo, forse riuscirà a istituire – di fatto, ma non sul piano legale – la macroregione del nord. Maroni, infatti, dato per vincente da tutti i sondaggi, viaggia attualmente, con 1.510 sezioni scrutinate su 9.233, al 43,72%. E, se diventerà presidente della Lombardia, il suo partito guidando già anche il Veneto e il Piemonte, potrà dire di aver raggiunto l’obiettivo. Anche se, a dire il vero, va segnalato il suo netto ridimensionamento rispetto in favore del Pdl. Quest’ultimo, infatti, viaggia attualmente al 17,27%, mentre la Lega Nord è al 12,19%; la Lista Maroni presidente,invece, prende il 10,30%, Fratelli d’Italia il l’1,64%, la Lista Tremonti lo 0,50%, il Partito dei pensionati lo 0,93%. Il candidato del centrosinistra, Umberto Ambrosoli, è piuttosto distaccato e si colloca al 38,32%. Il Pd è al 24,93%, la Lista Ambrosoli presidente al 7,77%, Sel all’1,99%, etico a sinistra all’1,08%, il Partito socialista italiano allo 0,27%. Silvana Carcano, candidata dell’M5S, è al 12,79%, mentre il suo partito al 13,41%. Albertini, inizialmente candidato del Pdl, poi scaricato, prende attualmente il 4,25%, mentre le liste che lo sostengono, Lombardia Civica e l’Udc sono, rispettivamente, al 2,63% e al 1,57%. Carlo Maria Achille Pinardi, infine, candidato per fare per fermare il declino, è al 1,20%. Il suo partito è all’1,30%.