Zingaretti, ormai certo di avere la vittoria in pugno, è stato accolto, all’interno del suo quartiere generale, da un’ovazione. Dopo aver esordito con il segno della vittoria, si è scusato per il ritardo, spiegando di attendere i risultati definitivi, ma aggiungendo che quelli a disposizione sono sufficienti per comprendere come andrà a finire. Non è un caso che, come ha ammesso, pochi minuti prima lo abbia chiamato lo sfidante Francesco Storace, cui ha riconosciuto di essere stato protagonista di una campagna molto difficile. Zingaretti ha, poi, ringraziato, anzitutto, il suo «efficientissimo e silenziosissimo» comitato elettorale. Dopo, è stata la volta dei partiti, che hanno contribuito a costruire una proposta politica in grado di intercettare le esigenze della Regione. Un grazie, ovviamente, è stato dedicato a chi lo ha votato. Ma anche a chi non lo ha votato. Sarà – ci ha tenuto a sottolinearlo – anche il loro presidente. Il neopresidente laziale ha anche riflettuto sul fatto che circa il 39-40% dei cittadini lo ha scelto, pur avendo espresso, magari, attraverso il voto disgiunto, forze politiche alternative. Essere riusciti a coinvolgere un numero così alto di persone – ha affermato – consentirà di riprendere il cammino della Regione all’insegna della novità, e ha rappresentato una risposta alla rabbia e alla cattiva politica che ha caratterizzato gli ultimi tempi. Sul fronte programmatico, si è impegnato a riportare la Regione vicino alle esigenze dei cittadini e delle imprese, innovando, cioè, i servizi, e dimostrando come il buon governo possa migliorare la qualità della vita. Non si tratta – ha sottolineato – di voltare pagina rispetto agli scandali, ma di innovare rispetto alla cultura del governo. Storace, dal canto suo, ha parlato in conferenza stampa pochi minuti prima del vincitore, confessando anch’egli di averlo chiamato per fargli gli auguri. Ai giornalisti presenti ha detto di essere in attesa di capire quanti seggi spetteranno alla sua coalizione. Poi, ha rivendicato di aver saputo condurre una campagna estremamente difficile, in una fase particolarmente complicata.



Rispetto al suo futuro in con Consiglio regionale, ha precisato che soprattutto sulle questioni etiche ci sarà un confronto serrato. Ha, inoltre, auspicato,che nessuno nell’estrema sinistra, specie tra i non eletti, dia vita a ricorsi. Infine, ha affermato: «Punteremo sul tentativo di porre fine al commissariamento della sanità, sperando che si possa ragionare in maniera seria. Il Lazio troverà un sponda interessante, in tal senso, nel leader del Pdl. E’ tutto da costruire, e la partita non finisce perché ha vinto Zingaretti».

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