Bersani e Berlusconi si facciano da parte nell’arco di poche ore e aprano a nuove forze all’interno del partito, per preparare il Paese a elezioni anticipate dalle quali esca finalmente un’Italia governabile. E’ l’invito del giornalista e scrittore Fabrizio Rondolino, secondo cui la vittoria di Grillo è una conseguenza diretta della scelta di candidare rispettivamente Bersani e Berlusconi. Per Rondolino, “il problema ora non è accordarsi con Grillo su singoli punti, perché in teoria questo può avvenire con chiunque e su molti temi. La vera questione è quella di riuscire a costruire una maggioranza di governo, e su questo mi sembra difficile che il Movimento 5 Stelle sia disponibile ad appoggiare un esecutivo formato dai partiti tradizionali”.
Per l’esperto quindi “il nuovo Parlamento dovrà come prima cosa eleggere i presidenti di Camera e Senato, e su questo non vedo impossibile un accordo con il Movimento 5 Stelle. Il secondo passo dovrà essere quello di formare un governo, e qui non si tratterà soltanto di mozioni o di singoli provvedimenti, ma di esprimere un voto di fiducia. A questo livello il problema dell’ingovernabilità, come giustamente osservato in queste ore, non sarà facilmente aggirabile”. Come aggiunge il fondatore del blog TheFrontPage, “la responsabilità del fatto che il Paese sarà ingovernabile è di Bersani e di Berlusconi. Il segretario del Pd non è stato capace di vincere, e Berlusconi non ha portato a compimento la sua rimonta. Gli italiani hanno votato, nessuno ha convinto la maggioranza degli elettori e quindi il buonsenso vorrebbe che i principali partiti formassero un governo che duri qualche mese, per gestire l’ordinaria amministrazione, e poi si torni subito al voto”.
Rondolino ritiene che “le priorità per il governo che gestirà la transizione siano in primo luogo i provvedimenti economici. Sarà inoltre indispensabile una riforma elettorale che garantisca lo stesso risultato alla Camera e al Senato. Poiché i compiti dei due rami del Parlamento sono identici, devono anche avere la stessa legge elettorale. Una volta introdotto questo accorgimento, anche mantenere lo stesso Porcellum estendendo al Senato il meccanismo della Camera può andare bene”.
Quindi la stoccata dell’ex giornalista de l’Unità: “Il mio auspicio è che Pier Luigi Bersani si dimetta nell’arco di poche ore, e che quindi Renzi possa prendere il posto che gli spetta da sempre. Se ci fossero state primarie libere, Renzi le avrebbe vinte. Si tratta quindi soltanto di ripristinare l’ordine naturale delle cose”. Del resto per Rondolino “queste elezioni, così come chiudono la parabola di Bersani, fanno altrettanto per Berlusconi. Il Cavaliere ha fatto una splendida rimonta, ma alla fine il Paese è ingovernabile e quindi il futuro sarà di nuovi esponenti anche all’interno del centrodestra. Le primarie sono uno strumento utile e auspico quindi che ci siano anche nel centrodestra. Se torneremo al voto con ancora Bersani e Berlusconi candidati premier, Grillo arriverà al 30%, altrimenti i suoi consensi caleranno”.
(Pietro Vernizzi)