Silvio Berlusconi, artefice del miracolo Pdl grazie al buon consenso elettorale che è riuscito a far recuperare al suo partito, ha rilasciato i primi commenti del dopo voto. Lo ha fatto parlando al telefono con Maurizio Belpietro durante il programma La telefonata di questi su Canale 5. Basta parlare di spread, ha esordito, mentre dalla Borsa di Milano arrivavano le notizie di un tonfo e di un pessimo avvio con lo spread ovviamente in risalita. Per anni abbiamo vissuto felicemente senza preoccuparci dello spread, è una invenzione fatta due anni fa. Basta anche pensare al confronto continuo con la Germania, ha detto: “Abbiamo sempre fatto a meno dello spread, continuiamo a farne a meno. I mercati? Sono indipendenti e matti, vadano per la loro strada”. A proposito del cosiddetto miracolo che avrebbe fatto lui stesso, con il risultato ottenuto, ha detto di non considerarlo tale, ma anzi lo considerava abbastanza scontato. Gli italiani che hanno votato per Grillo? E’ naturale quando si è scontenti rivolgersi alle novità, ha commentato. “Bastava che non ci stati i vari Giannino o Casini, che hanno sottratto voti alla coalizione dei liberali e dei moderati, e avremmo vinto” ha detto. Adesso, ha aggiunto, bisogna riflettere su cosa fare perché l’Italia non può essere non governata, per fare questa riflessione ci vorrà del tempo. Tornare subito al voto invece non è utile, ha spiegato: “tutti devono acconciarsi a fare qualche sacrificio: non credo che quest’Italia possa non essere governata. Io sono tranquillo, ho la coscienza a posto”. Nessuna possibile intesa con Monti, ha detto ancora, perché con la sua politica di austerità ha messo l’Italia in una pericolosa spirale recessiva, non crede sia possibile alcun accordo. Infine soddisfazione per l’esclusione dal parlamento di quelli che ha definito giustiziasti, e cioè Di Pietro, Ingroia e Fini: nessuno ne sentirà la mancanza ha detto.