Qualcosa è cambiato. Sarà la confusione post elettorale o il fatidico “boom” emerso ancora più fragoroso dalle urne, ma l’impressione è che Beppe Grillo e i militanti del Movimento 5 Stelle, oramai insediati numerosi in Parlamento, vogliano modificare con decisione il tono utilizzato nel corso dell’intera campagna elettorale e in tutto il periodo che l’ha preceduta. Grillo contro la stampa, contro le istituzioni, contro tutto e tutti. Ormai sembra non essere più così. Il leader M5S è apparso pacato nelle ore successive allo spoglio, rilasciando una lunga intervista alle decine di cronisti appostati da ore davanti alla sua abitazione di Genova. Poi, ancora più sorprendente, il commento alla recente presa di posizione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha preferito non partecipare all’incontro, previsto a Berlino, con Peer Steinbrück. Quest’ultimo, uomo forte dei socialdemocratici della Spd e probabile sfidante di Angela Merkel per il cancellierato, si è detto “inorridito” per il fatto che le elezioni italiane siano state vinte da “due clown”, riferendosi allo stesso Grillo e a Berlusconi e “dando in sostanza degli imbecilli a circa 8.700.000 italiani che hanno votato il M5S e ai 7.300.000 che hanno scelto il Pdl”, scrive oggi Grillo sul proprio blog. “Una dichiarazione offensiva – aggiunge l’ex comico genovese – che denota arroganza e scarsa intelligenza politica, doti necessarie per ambire alla carica di cancelliere. In seguito non si è neppure scusato”. Napolitano merita l’onore delle armi, scrive Beppe Grillo. “In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta”. Grillo si affaccia all’Italia, insomma, e alle sue istituzioni. E’ stato proprio lui, subito dopo aver appreso l’esito del voto, ad annunciare che si presenterà al Quirinale per il colloquio con Napolitano quando avranno inizio le consultazioni in vista della difficile formazione di un governo. “Beppe, ti stai preparando all’incontro?”, commenta un utente sul blog di Grillo, probabilmente azzeccandoci. “Non vi impressionate – avverte un altro – i politici europei sono solo un po’ meglio dei nostrani. Chi vive di politica è solo un parassita, quindi sono spaventati di questa novità mondiale che rischia di travolgere anche loro”. Una seconda tesi, altrettanto valida: la Germania ha paura. Angela Merkel è attesa alle urne il prossimo settembre e le conseguenze delle consultazioni italiane rappresentano un campanello d’allarme di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Il Movimento 5 Stelle ha fatto il botto, insomma, e il suo fragore ha già superato i confini italiani.