“Siamo prontissimi a collaborare con tutte le forze contro il leghismo, contro il berlusconismo, contro il populismo. E quindi certamente anche con il professor Monti”. A dirlo, dal German Council for Foreign Relations di Berlino, è Pier Luigi Bersani. Il segretario del Partito Democratico, commentando l’attuale confronto elettorale, esclude categoricamente che il centrodestra sia effettivamente in fase di sorpasso: “I sondaggi danno Berlusconi e la Lega attorno al 24 per cento”, afferma, aggiungendo che anche se “la destra è preoccupante” ci sono forze in Italia “in grado di evitare che prenda in mano il comando”. Bersani apre quindi al presidente del Consiglio: “Monti è arrivato da solo. Era il professor Monti. Non aveva una forza politica, né una maggioranza parlamentare. Gliele abbiamo date noi. Noi abbiamo voluto Monti, noi abbiamo affrontato il popolo che ha visto la riforma del lavoro e delle pensioni. Ci riteniamo protagonisti nel bene e nel male di questo anno e mezzo”. Per il futuro, il segretario del Pd immagina “più Europa”, anzi, “l’Europa massima possibile” nella direzione di un’integrazione sempre più completa. “Ritengo che per il mio Paese, per l’Italia, tuttora – ha detto Bersani – il massimo interesse nazionale coincida con il proseguimento dell’integrazione”. E aggiunge: “L’Europa ha allargato i nostri mercati, ha cambiato la cultura delle nuove generazioni, ha rappresentato spesso il vincolo esterno che ci ha obbligato a riforme necessarie. Perciò lavoriamo anche oggi per raggiungere l’Europa massima possibile, non per convivere con quella minima indispensabile”. Intanto, mentre è ovvio che “come attore globale l’Unione Europea pesa di più delle nostre singole ambizioni nazionali”, il centrosinistra italiano si impegnerà a “garantire gli accordi presi per la stabilità”, a “proseguire e anzi rafforzare le riforme”. Però, sottolinea Bersani, è necessario veder ripartire “una strategia di investimenti e di crescita su scala continentale”. “Non possiamo nasconderci – aggiunge- che l’Europa ha balbettato davanti alla crisi, mentre l’Italia non ha fatto le riforme necessarie. Il peggio è passato, ma non siamo ancora la riparo”.



“A fronte di una strategia comune a favore degli investimenti e del lavoro – spiega ancora –  siamo pronti a costruire ulteriori corresponsabilità sui bilanci nazionali, a stringerci su una verifica reciproca dei bilanci nazionali”. 

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