C’è chi le ha definite ridicole, impraticabili, impossibili. Altri, ricordando promesse mai rispettate in passato, parlano di dichiarazioni elettorali a cui non bisognerebbe dare alcun peso. Sarà anche così, ma è indubbio che le “proposte shock” avanzate nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi riecheggiano prepotentemente da una parte all’altra dell’elettorato italiano. Un recente sondaggio Ispo per il Corriere della Sera, infatti, ha rilevato che solamente il 4% degli intervistati non è venuto a conoscenza delle parole del Cavaliere, capaci invece di far esprimere a più di un terzo del totale (38%) un parere favorevole, in particolare sulla possibilità di restituzione dell’Imu. Come conferma il sondaggista Renato Mannheimer in questa intervista con ilsussidiario.net, tra tutti i leader politici è proprio Berlusconi ad impegnarsi di più, soprattutto con le sue “choccanti” promesse, per cercare di attirare verso il Pdl il maggior numero di indecisi.
Mannheimer, Berlusconi sta effettivamente riuscendo nel proprio intento?
Per definizione, i voti dei cosiddetti indecisi non sono ancora chiaramente distribuiti, quindi solamente all’ultimo capiremo da che parte si sposteranno. Al momento possiamo dire che la fetta più rilevante di indecisi proviene per lo più dal centrodestra, e che Berlusconi sta facendo il possibile per recuperarli, ma non è detto che ci riesca.
Però è lui al momento a impegnarsi di più sotto questo aspetto?
Sicuramente, in questo momento è senza dubbio Berlusconi. Le sue cosiddette “proposte shock”, a cui abbiamo assistito in questi giorni, servono proprio ad attirare questa specifica parte dell’elettorato. Come dicevo in precedenza, non è detto che alla fine riesca nel suo intento, quindi sarà interessante vedere alla fine a chi gli indecisi sceglieranno di credere.
Quali sono i temi su cui puntare per attrarre questa fetta di elettorato?
I temi che muovono gli indecisi sono principalmente quelli legati all’economia, quindi tasse, pressione fiscale e occupazione, che sono poi quelli che attualmente interessano maggiormente l’elettorato italiano nel suo totale. E, come stiamo vedendo, la campagna elettorale dei diversi schieramenti si sta proprio giocando su questi argomenti.
Quanti sono al momento i cosiddetti indecisi?
Osservando i diversi sondaggi effettuati, possiamo dire che al momento vengono stimati tra il 20 e il 30%, di cui però una buona parte finirà con l’astenersi. Nel precedente appuntamento elettorale, infatti, abbiamo visto un’astensione pari al 20%, quindi è ancora presto per capire cosa accadrà questa volta.
Dove crede si stia dirigendo invece buona parte del mondo cattolico?
Il mondo cattolico non sembra essere attualmente ben determinato. Vi sono quindi cattolici sia nell’elettorato di centrodestra che in quello di centrosinistra, quindi non credo che in queste elezioni il fatto di essere cattolico potrà rappresentare una variabile fondamentale nel determinare un certo tipo di voto.
Le questioni “etiche” avranno un ruolo rilevante dal punto di vista elettorale?
Di fronte a tutto ciò che riguarda la crisi economica, le questioni etiche contano evidentemente di meno. Non a caso, nell’ultimo periodo, nessun partito ha deciso di occuparsene esplicitamente.
(Claudio Perlini)