“E’ solo questione di tempo: se non facciamo il botto subito, lo facciamo in autunno. Restando così la situazione, torniamo alle urne fra sei mesi”. Queste le parole di Beppe Grillo che, in un’intervista recentemente rilasciata a Il Secolo XIX, fa sapere di voler “mettere i politici a dieta” per aiutare le piccole imprese. “Lo abbiamo già fatto in Sicilia – afferma il leader del Movimento 5 Stelle – dove i 15 deputati dell’M5S si sono decurtati lo stipendio del 70% e con la parte restituita finanziano la piccolissima impresa siciliana”. “La crisi ha cancellato il voto di scambio – aggiunge Grillo riguardo una possibile reazione della mafia – Ti danno il lavoro, ma lo stipendio devi mettercelo tu”. Come già scritto sul proprio blog personale, l’ex comico genovese torna a descrivere i cosiddetti “20 punti per uscire dal buio”, quelli che costituiscono il programma elettorale del Movimento 5 Stelle: tra questi, dice Grillo a Il Secolo XIX, vi sono “ il reddito di cittadinanza, la pensione massima a 5mila euro lordi, una sola rete televisiva di Stato senza pubblicità e senza partiti, l’obbligo del Parlamento di discutere le leggi popolari, l’introduzione dei referendum propositivi senza quorum”. Da dove arriveranno le risorse necessarie? Non solo dalle grandi opere, spiega Grillo, ma anche “dai 3 miliardi dei rimborsi elettorali, dal miliardo dei contributi pubblici all’editoria, dai vitalizi, dai doppi incarichi, dai 98 miliardi di evasione delle slot machine, dai 2,2 miliardi della Tav”. Il leader del M5S si è fatto recentemente sentire anche su Twitter, il popolare social network tanto utilizzato dalle forze politiche in questa campagna elettorale. Grillo ha da poco pubblicato un’immagine di una scatoletta di latta contenente l’emiciclo della Camera dei deputati e l’etichetta del Parlamento italiano. “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno. Manca poco”, scrive nel tweet che accompagna la foto. Poi, sul proprio blog, aggiunge: “Il MoVimento 5 Stelle non ha soldi, ma ha però una partecipazione straordinaria delle persone. Ogni giorno, nelle piazze piene, alcune mai così affollate neppure nel secondo dopoguerra con democristiani e comunisti, De Gasperi e Togliatti e i manifesti di Guareschi ovunque. Il M5S è una comunità politica in formazione, un bambino che vuole diventare gigante”.
“Le persone che incontro in questo tsunami tour sono commoventi”, scrive ancora Grillo, il quale ha anche ribadito durante un comizio elettorale a Trieste che “se non vinceremo le elezioni Monti e Bersani si metteranno d’accordo, formeranno un governo che durerà 6-8 mesi poi torneremo al voto”. “Noi però – ha spiegato – stiamo ancora facendo da argine alla violenza. Se si tornerà presto al voto può scatenarsi la violenza”.