Nell’ultimo giorno in cui è possibile rendere note le rilevazioni elettorali prima del voto del 24 e 25 febbraio, dal recente sondaggio effettuato da Ispo/3G Deal & Research per il Corriere della Sera, pubblicato oggi sul quotidiano di via Solferino, emerge ancora il vantaggio della coalizione di centrosinistra, attualmente al 37,2%. Il centrodestra resta dietro, al 29,7%, ma le “proposte shock” di Silvio Berlusconi, una su tutte quella relativa alla restituzione dell’Imu 2012, fanno guadagnare alla coalizione 2 punti percentuali. All’interno di questa, invece, il Pdl supera la soglia psicologica del 20%, portandosi al 22%. Quello di 7 punti che attualmente separa la due maggiori coalizioni, fa sapere il curatore del recente sondaggio, Renato Mannheimer, è un divario “che il Cavaliere pensa di recuperare nei prossimi giorni, ma che è obiettivamente assai difficile da colmare”. Mario Monti e i centristi continuano a inseguire, mantenendosi stabili intorno al 13%, mentre anche la lista Ingroia non fa registrare particolari variazioni attestandosi nuovamente al 4-5%. Ancora una volta, quindi, se il centrosinistra può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda la maggioranza assoluta alla Camera, il discorso è ben diverso al Senato, dove il premio di maggioranza viene attribuito su base regionale e dove a contare maggiormente saranno in particolare Sicilia e Lombardia. Proprio in quest’ultima, infatti, il sondaggio rileva un blocco Pdl-Lega ancora in vantaggio con il 37,5%, seguito dal 34,6% del centrosinistra. Opposta invece la situazione in Sicilia, dove la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani si trova attualmente al comando nelle intenzioni di voto con il 32,6%, contro il 29,9% del centrodestra. E’ però necessario sottolineare che in Lombardia si terranno anche le elezioni per il presidente della Regione che possono effettivamente avere una certa influenza anche sul comportamento per le politiche. Per quanto riguarda le regionali, quindi, al momento si registra un situazione di sostanziale parità, con il centrodestra guidato da Maroni che può contare su un lieve vantaggio nella Regione, ma con un centrosinistra rappresentato da Ambrosoli che sembra avere più consensi a Milano.
Come dicevamo, invece, la situazione è ben diversa in Sicilia, dove però il centrosinistra, pur essendo in vantaggio, deve fare i conti con un divario che attualmente non raggiunge neanche i tre punti percentuali. Al momento, dunque, la partita è ancora tutta da giocare e vi è ancor ben poca certezza sulla composizione del futuro governo, anche se esistono forti possibilità di assistere a una coalizione tra il centrosinistra di Bersani e il centro di Mario Monti.