A Goldman Sachs piace il Movimento 5 Stelle. Il suo presidente, Jim O’Neil, ha commentato di recente in un report (intitolato “Fare riforme non significa austerità”) l’esito elettorale in Italia. “Sembrerà strano – si legge – ma trovo che il risultato sia piuttosto entusiasmante”in Italia. “Mi sembra che a un Paese il cui prodotto interno lordo è rimasto sostanzialmente invariato dal 1999 occorra un grande cambiamento”. Per questo motivo, spiega O’Neil, “forse il risultato elettorale, con i consensi raccolti dal Movimento Cinque Stelle, può segnare l’inizio di qualcosa di nuovo?”. Il presidente di Goldman Sachs Asset Management è inoltre dell’idea che il risultato del voto sia “qualcosa di simile a un incubo” per “l’elite consolidata dell’Italia e per gli altri centri di potere europei, in particolare Berlino e Francoforte”. Secondo O’Neil il vero problema dell’Italia, a differenza di quanto accade in altri Paesi dell’Eurozona, “è l’assenza di crescita economica”. “Credo che l’inasprimento della politica fiscale, con il vago obiettivo di ridurre il debito non sia una strategia intelligente. L’Italia ha bisogno di riformare il proprio mercato produttivo e del lavoro, di sostenere la produttività nazionale e di riforme. Queste hanno bisogno anche del supporto della Germania e della Bce per restare nell’unione monetaria e, specialmente ora, di fermare una potenziale escalation ulteriore nella crescita dei rendimenti dei titoli di stato. In Italia le riforme non sono identificate con l’austerity, come gli elettori hanno appena mostrato”, conclude O’Neil.