La tanto sbandierata democrazia interna, la democrazia della Rete, già più volte smentita dai fatti (si pensi alla cacciata di Favia) potrebbe nuovamente essere messa alla prova. Che a Beppe Grillo non passi neanche lontanamente per la testa l’idea di poter appoggiare un governo Bersani è noto. D’altro canto, la forza dell’M5S sta nella sua corsa solitaria. Meglio lasciare fare agli altri, in attesa che il movimento raddoppi i voti. C’è chi, all’interno dei grillini, non la pensa così. Ivan Catalano, neoeletto alla Camera, in Lombardia, nel corso di una riunione dell’M5S all’Eur, al Parco dei pini, si è fatto portavoce di una proposta di minoranza che prevede di appoggiare un governo guidato dal leader del Pd. Catalano ha spiegato che l’ipotesi vede il partito in fermento da giorni. E, soprattutto, ha fatto presente che «un governo va fatto se no non va avanti il Paese». Contestualmente, tuttavia, molti dell’M5s ci hanno tenuto a far notare che quella di oggi era una semplice riunione tecnico amministrativa in cui si sarebbero decisi i ruoli e le disposizioni all’interno delle varie commissioni parlamentari.