Dopo aver detto che “l’ideologia del fascismo, prima che degenerasse, aveva un altissimo senso dello Stato” nel suo primo giorno da capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi torna a far parlare di sé. Questa volta, come recentemente riportato da La Repubblica, a essere presa di mira è una sua affermazione riguardo l’articolo 18, considerato “un’aberrazione” durante una conversazione con un iscritto al forum del Movimento 5 Stelle avvenuta lo scorso 6 dicembre. “Come valuti la riforma del mercato del lavoro, segnatamente sotto il profilo della modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori? Sei favorevole al testo novellato o appoggeresti le iniziative referendarie volte a ripristinare il testo originario?”, chiedeva l’interlocutore. La Lombardi rispondeva dunque senza esitare che “rintrodurre il testo così come era, è a mio avviso un errore”. “Probabilmente su questo punto sono in contrasto con molti”, ammetteva la capogruppo, per poi aggiungere che “pensare di poter reintegrare un lavoratore nel posto di lavoro da cui è stato licenziato senza giusta causa o giustificato motivo è secondo me un’aberrazione e crea uno stato di tensione (relazionale, discriminatoria o di natura economica) maggiore tra datore di lavoro e lavoratore stesso di quello che ha dato origine al licenziamento”. “Meglio a mio avviso – continua la Lombardi – prevedere invece un veramente congruo indennizzo a favore del lavoratore ove venisse riconosciuta dal giudice del lavoro la illeggitimità del licenziamento. Qualcosa che gli dia veramente la tranquillità di potersi guardare intorno in cerca di nuove opportunità”. In molti, come se non bastasse, hanno anche fatto notare l’errore ortografico nella parola “illeggitimità”, scritta con due “g”.