Com’era prevedibile la decisione del Pdl di manifestare contro la magistratura e in difesa di Berlusconi, cui il pm Ilda Boccassini sta inviando visite fiscali in ospedale, per dimostrare che la patologia all’occhio non sarebbe tale da giustificare il legittimo impedimento, non è piaciuta a Napolitano. Nonostante i parlamentari del Pdl, invadendo pacificamente il Tribunale di Milano in dissenso alla deriva giustizialista di parte di giudici e pm, avessero rivolto proprio a lui il loro appello. Chiedendo, cioè, al capo dello Stato di intervenire. I pidiellini, addirittura, avevano parlato del presidente della Repubblica come di un loro punto di riferimento. Lui, invece, ha espresso «vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano». Un risentimento ufficiale, comunicato attraverso una nota diffusa del Quirinale in conclusione dell’incontro che Napolitano ha avuto con una delegazione del Pdl guidata dal segretario Alfano. Napolitano ha, inoltre, fatto appello «a un comune e generale senso di responsabilità perché non appaia messa in questione la libertà di espressione di ogni dissenso‚ l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ha auspicato un immediato cambiamento del clima venutosi a creare» . Alle 18 incontrerà, infine, il Csm.