Silvio Berlusconi torna a esprimersi, ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele, questa volta non a proposito della magistratura, ma sulla scelta del prossimo inquilino del Quirinale. Come si sa a maggio scade il mandato dell’attuale capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Le parole di Berlusconi espresse con una nota scritta appositamente, arrivano proprio dopo il disappunto espresso da Napolitano ai rappresentanti del Pdl che lo hanno incontrato stamane dopo la clamorosa manifestazione tenuta ieri dai parlamentari del Pdl davanti al tribunale di Milano. Berlusconi in sostanza dice che non sarebbe opportuno un nuovo presidente della Repubblica appartenente alla sinistra, ce ne sono stati tanti di un solo colore, ha detto, e adesso è il momento per un candidato diverso. Chi possa essere non lo dice, ma sottolinea come il centrodestra non abbia bisogno di chiedere nulla a nessuno al proposito, tantomeno alla sinistra. Nessun candidato “a prestito”, ha detto il Cavaliere. E a proposito di sinistra, Berlusconi lascia andare un attacco su quella che ha definito una guerra scatenata per avere il controllo del governo, della presidenza delle Camere con un solo obbiettivo finale e cioè il Quirinale. Nella sua nota Berlusconi definisce grottesco il tentativo di “qualcuno” di servirsi del centrodestra per arrivare a questo obbiettivo: “Quelle di cui parlano oggi i giornali sono solo beghe interne al PD, inventate per mascherare l’eterna lotta di potere che, oggi come ieri, ha sempre caratterizzato la sinistra. Manovre meschine e strumentali che rivelano, una volta di più, quelle radici antiche che affondano in una ideologia mai rinnegata, e che ancora inquina quello schieramento”. Dunque nessun candidato della sinistra alla carica di capo dello Stato per Silvio Berlusconi, ma diverso e di “altra estrazione”.
Si sa che in passato si era parlato della volontà dello stesso Berlusconi di guardare al Quirinale, ma appare più fattibile un candidato tipo Mario Monti che potrebbe essere più gradito al centordestra. Ipotesi al momento non se ne fanno.