Pareva che il blocco degli stipendi dei dipendenti della Pubblica amministrazione sarebbe stato prorogato fino al 2014. Un congelamento che, unito a quello già attuato per il triennio 2010-2012, avrebbe comportato una decurtazione in termini salariarli reali, commisurati al costo della vita, pari al 10%. Il nuovo blocco, relativo al 2013-2014, era stato previsto dal decreto sulla Spending Review varato dal governo attualmente in carica, anche se dimissionario. Tuttavia, pare che di recente la questione non sia stata presa in considerazione. E’stato il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ad annunciare che il blocco delle progressione degli scatti degli stipendi della Pubblica amministrazione non è stato trattato nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri. Patroni Griffi ha, inoltre, ammesso di non essere in grado di dire se sarà disposto nel prossimo Cdm. E’ quanto ha affermato a margine del cinquantennale del Formez, (il Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.), spiegando, inoltre, che gli uffici del ministero dell’Economia e del ministero da lui presieduto stanno analizzando la questioni e approfondendo tutti gli aspetti tecnici relativi. Dal canto suo, Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha fatto sapere che la discussione del blocco non è stata inserita nell’ordine del giorno relativo alla prossima riunione del governo.