Il capo dello Stato ha scritto una lettera a Repubblica per sconfessare un articolo del vicedirettore, Massimo Giannino, in cui si fa riferimento all’incontro avuto dal Quirinale con la delegazione del Pdl in seguito alla manifestazione di lunedì contro i giudici. «Non c’è alcuno scudo offerto a Silvio Berlusconi», ci ha tenuto, anzitutto, a sottolineare Napolitano, spiegando,oltretutto, che è falso la ricostruzione secondo cui il partito di Berlusconi avrebbe chiesto interventi punitivi contro la magistratura. Non solo: non c’è stata alcuna minaccia di Aventino parlamentare da parte di Alfano mentre, rispetto alla protesta di fronte al Palazzo di giustizia milanese, Napolitano ha fatto presente che «quel rammarico, ovvero deplorazione, è stato da me rinnovato, insieme con un richiamo severo a principi, regole e interessi generali del paese che, solo con tendenziosità tale da fare il giuoco di quanti egli intende colpire, Giannini ha potuto presentare come “riconoscimento al Cavaliere di un legittimo impedimento automatico, o di un lodo Alfano provvisorio». Non ci può essere, ha concluso, alcuno scudo, in virtù di un’investitura popolare, per chi è imputato di procedimenti penali.