Come previsto, la prima votazione alla Camera e al Senato per l’elezione dei rispettivi presidenti ha avuto esito negativo. Vincono in entrambe le camere le schede bianche – quelle di Pd, Pdl e Scelta civica – mentre i grillini, come annunciato, hanno votato per i propri candidati. Una situazione di stallo dunque, ma anche, come dice Fabrizio D’Esposito de Il Fatto Quotidiano, “una situazione che significa trattative in corso”. D’Esposito, che si trova in queste ore proprio alla Camera, ha raccolto le voci che girano per i corridoi in questa giornata di caotico inizio legislatura.
Siamo allo stallo, come da previsioni. Che situazione vede, lei che si trova proprio alla Camera in queste ore?
Le voci che circolano sono tante, ad esempio si parla, nella logica delle trattative, del ritorno in campo di Mario Monti come presidente del Senato. E’ infatti ovvio che le schede bianche significano sì una situazione di stallo ma anche una situazione in cui ci si parla. Ma la realtà vera è un’altra.
Quale?
Che il Pd, nonostante la caduta ufficiale della trattativa con il Movimento Cinque Stelle, in questa fase sta discutendo con i montiani che chiedono che anche il Pdl si sieda a questo tavolo. Ma a sua volta il Pdl ha un problema effettivo.
Che sarebbe?
Al Pdl in questo momento non interessa avere garanzie sulle presidenze delle due Camere. Se la trattativa dovesse coinvolgere il Pdl, non riguarderebbe questo argomento. Loro sono interessati solo alla questione “Quirinale”, vale a dire al presidente della Repubblica. A lume di logica, anche politica, è forse la scelta più lungimirante. Se infatti questa legislatura dovesse durare poco, il Presidente della Repubblica sarebbe l’unica figura, eletta da questo Parlamento, che rimarrebbe in carica, a differenza dei due presidenti delle Camere che, invece, decadrebbero una volta sciolto il Parlamento. Questo è il quadro. Ovviamente i macigni sul tavolo della trattativa sono tanti.
Ci spieghi quali sono…
Il Pd potrebbe anche chiudere un accordo da solo con Monti, eleggere il presidente al Senato e un suo presidente alla Camera ma è ovvio che i montiani chiedono un negoziato globale che possa portare a un governo del presidente per il futuro.
Un macigno potrebbe anche essere la richiesta esplicita fatta da Berlusconi di non avere al Quirinale un altro presidente di sinistra.
Questo è certo. Loro hanno un incubo che risulta da quello che vanno dicendo, e ne hanno parlato anche stamattina alla riunione dei gruppi. Più che dire di no a un presidente di sinistra, il loro incubo è che Prodi vada al Quirinale. Stiamo parlando dell’avversario numero uno di Berlusconi, quello a cui il Cavaliere ha sottratto i parlamentari per far cadere il suo governo. E’ anche l’incubo di evitare un altro presidente come Napolitano, marcato politicamente. Poi il nome su cui chiudere una eventuale trattativa istituzionale – che sia Gianni Letta o Giuliano Amato o qualcun altro ancora, gradito a Berlusconi, che ancora non si sa – è da vedere. Ma in questa fase il vero obiettivo del Pdl è il negoziato sul Quirinale.
I grillini invece continuano ad andare apparentemente per la loro strada, con Grillo che dice sempre e ancora no a qualunque ipotesi di trattativa con Pd e Pdl.
Diciamo una cosa sui grillini: personalmente ho la sensazione che la maggior parte di loro da oggi comincia una avventura nuova. Cosa significa questo? Fino a ieri li abbiamo descritti intenti nelle loro assemblee ma entrare nelle istituzioni è qualcosa che anche emotivamente ha un impatto. Se riusciranno a rimanere compatti lo vedremo, però il cammino è ancora lungo. Possono mantenere le posizioni ma poi con il tempo qualche crepa si può avere. Dal punto di vista politico è vero, al momento sembra non ci siano grosse novità, Grillo non dovrebbe concedere nulla. Come dice da sempre.