Dopo una giornata caratterizzata da fumate nere, votazioni andate a vuoto e schede bianche, Palazzo Madama non ha ancora il suo presidente. L’incertezza politica emersa dalle urne dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio è dunque confermata e la XVII legislatura stenta a prendere ufficialmente il via. Tra le varie forze politiche sembra non esserci un accordo, almeno per il momento, e dopo la confusione di ieri la giornata di oggi potrebbe finalmente sbloccare un’impasse che da tempo sta caratterizzando l’attuale scenario politico. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono stati chiari e fin da subito hanno deciso, pur sapendo che non avrebbe ottenuto i voti necessari per l’elezione, di votare i propri candidati sia alla Camera che al Senato. Da PD e PdL, invece, solo schede bianche, in attesa di vedere se riuscirà a concretizzarsi un’intesa su un nome condiviso da entrambi gli schieramenti. (leggi l’intervista a Riccardo Barenghi) Dopo il “no” del Quirinale indirizzato a Monti, inizialmente indicato come possibile presidente di Palazzo Madama, il centrosinistra sembra adesso intenzionato a proporre il nome di Piero Grasso, ex procuratore antimafia, o almeno questo sembra essere emerso dalla riunione dei parlamentari allargata anche a Sel e a Centro Democratico. (leggi l’intervista a Alessandro Sallusti) Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha comunque fatto sapere che, nonostante il fallimento del tentativo di condividere le presidenze con altre forze politiche, in particolare i montiani, “il Pd continuerà ad avere un atteggiamento di condivisione e reciprocità anche per le presidenze delle commissioni”.