Dopo un esito elettorale quanto mai deludente, il centrosinistra torna a interrogarsi sulla propria leadership, soprattutto se gli italiani dovessero essere richiamati alle urne nel giro di pochi mesi. I diversi sondaggi realizzati nelle ultime ore parlano chiaro: da una prima rilevazione effettuata da Swg emerge che, se si dovesse tornare al voto oggi, il Partito Democratico guidato da Pier Luigi Bersani e appoggiato da Sel e Scelta Civica di Monti si attesterebbe solamente al 29%. Basti pensare, infatti, che lo stesso sondaggio assegna il 40% al Movimento 5 Stelle e il 26% alla coalizione di centrodestra composta da Pdl, Lega e Fratelli d’Italia. La situazione risulterebbe invece radicalmente diversa se le redini del Pd fossero tenute dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi: in questo caso, infatti, la coalizione di centrosinistra toccherebbe addirittura quota 44%. Il giovane “rottamatore”, quindi, da solo varrebbe di fatto il 15%. La sua presenza, inoltre, ridimensionerebbe notevolmente anche gli altri schieramenti, con il M5S fermo al 30% e il centrodestra al 19%. A conferma di questi dati, giunge la più recente rilevazione effettuata da Nando Pagnoncelli della Ipsos, i cui risultati sono stati mostrati ieri sera durante la trasmissione “Ballarò” in onda su Rai Tre: secondo il 38% degli intervistati, Napolitano dovrebbe affidare la formazione del governo proprio a Matteo Renzi, mentre solo il 21% di coloro che hanno partecipato al sondaggio Ipsos darebbe il prossimo esecutivo in mano a Pier Luigi Bersani. A seguire, invece, compaiono i nomi di Piero Grasso (12%), e Anna Maria Cancellieri (11%).



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