O il governo o il Copasir. E anche la presidenza del comitato di vigilanza della Rai. La richiesta, esplicita, è stata formulata oggi dai rappresentanti del Movimento cinque stelle dopo l’incontro con il capo dello Stato. Chiedere la presidenza del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (il Copasir appunto) vuol dire ammettere che si andrà all’opposizione di qualunque governo esca dalle consultazioni del presidente della Repubblica. E’ così infatti che si ottiene la presidenza  di uno degli organi più delicati dello stato italiano, che permette di controllare l’azione dei servizi di intelligence sia per la sicurezza estera che quella interna. Compongono il comitato cinque deputati e cinque senatori più un presidente che come vuole la legge debba appartenere appunto all’opposizione. Ovvio che sia anche un organismo ambito proprio per il potere che esercita. Ricordiamo che Silvio Berlusconi, convocato dall’allora presidente D’Alema, si è sempre rifiutato di comparire al suo cospetto. Un posto ambito ma appunto delicato e difficile: bisogna infatti avere a che fare con i responsabili dei servizi segreti, gente non facile con cui interloquire, conoscere nel dettaglio leggi e ordinanze varie, ma anche affrontare le più importanti cariche dello stato. Il capo del governo, ad esempio, che ha la delega sui servizi segreti, è l’autorità definitiva in questo campo, quello dei servizi di sicurezza. Ci vuole preparazione dunque, quella preparazione che molti pensano difetti ai grillini. La richeista dunque di Beppe Grillo potrà essere assecondata? Difficile dirlo, certo che a lui farebbe davvero gola poter avere uno dei suoi uomini a presiedere l’organo che di fatto controlla lo stato italiano. 



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