Concluse le consultazioni per la formazione del nuovo governo, Giorgio Napolitano ha convocato Pier Luigi Bersani per le 17 di oggi al Palazzo del Quirinale. Lo rende noto un comunicato del Colle. Il Capo dello Stato, quindi, annuncerà la propria decisione e spiegherà al segretario del Pd e leader del centrosinistra cosa l’ha motivata: in attesa di ulteriori aggiornamenti e nella speranza che si possa superare l’attuale situazione di stallo, si fa strada l’ipotesi che il presidente della Repubblica possa chiedere al presidente del Consiglio incaricato di allargare quanto più possibile la maggioranza, anche vista la composizione della Camera e quella del Senato. I famosi 8 punti, quindi, dovranno necessariamente portare a coinvolgere il più ampio schieramento possibile e soprattutto “venire incontro alle esigenze del Paese”. Ma se il Pd e Sel chiedono un incarico per Bersani, che vorrebbe “mettere il Parlamento di fronte all’assunzione di responsabilità”, la pensa diversamente Silvio Berlusconi, secondo cui “vi sono tre forze di pari entità, una di queste forze non è disponibile a una collaborazione con le altre. Restano in campo il dl e il Pd, a cui incombe la responsabilità di dare un governo al Paese”. Beppe Grillo ha più volte ribadito che il Movimento 5 Stelle non darà la fiducia ad alcun governo, ma in una intervista a una emittente turca ha fatto sapere che il Paese non deve tornare alle urne: “Spero di no – ha detto Grillo riguardo l’eventualità di un ritorno al voto – Ci sarà un accordo sicuramente tra di loro. Quella che fanno Pd e Pdl è sola una manfrina. Ma ora devono fare un accordo alla luce del sole”.



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