Mentre la neo presidente della Camera, Laura Boldrini, torna a ribadire che “la democrazia va salvaguardata riconciliando l’opinione pubblica con le istituzioni” e che “bisogna ricordarsi sempre il nostro passato” perché “qui si capisce il valore della democrazia”, Beppe Grillo sferra un nuovo attacco dopo quelli dei giorni scorsi. In un post pubblicato in tarda serata sul suo blog, il leader del Movimento 5 Stelle scrive che “Laura Boldrini e Piero Grasso sono celebrati dai giornaloni e dai partiti come le effigi del cambiamento, il segno del rinnovamento, l’espressione della società civile (dando così implicitamente per scontato la società civile non sia mai stata rappresentata)”. In realtà, spiega Grillo, “sono la più moderna manifestazione della partitocrazia. Foglie di fico: brave persone accuratamente selezionate per coprire personaggi che sanno benissimo di essere impresentabili, ma che in questo modo continuano a sopravvivere”. (leggi l’articolo di Monica Mondo) L’ex comico genovese aggiunge quindi che né la Boldrini né Grasso “hanno partecipato alle Buffonarie del pdmenoelle, ma sono stati nominati e inseriti nelle liste direttamente dai rispettivi capi Vendola e Bersani. Nè la Boldrini nè Grasso sono stati democraticamente scelti per il loro attuale ruolo istituzionale attraverso votazione del gruppo parlamentare di appartenenza, come avvenuto per i candidati presidenti del M5S, ma ri-nominati da Bersani”. (leggi la lettera di Giorgio La Spisa) Questo, conclude, avviene perché “nella democrazia bersaniana non servono votazioni, basta nominare le persone giuste e farle ratificare dall’assemblea per acclamazione. Porcellum style”.