Alle 16 in punto di ieri Silvio Berlusconi è salito sul palco allestito in piazza del Popolo a Roma davanti a trecentomila persone (secondo i dati forniti dagli organizzatori). Militanti del Pdl e sostenitori del Cavaliere si sono dati appuntamento nella capitale mostrando cartelli di solidarietà e sventolando le bandiere del partito: “Giù le mani da Berlusconi”, si legge su alcuni cartelloni, “Silvio ti difenderemo”, gridano altri. “Siamo tutti carichi per una nuova campagna elettorale e questa volta vinceremo per davvero”, ha esordito l’ex premier. “Ci davano per agonizzanti e invece eccoci qui, sotto un sole caldo in una delle piazze più belle del mondo”, ha poi aggiunto. “Siete tanti, quasi troppi, e tutti impresentabili insieme”. E’ però La Repubblica a mostrare che, tra quelle migliaia di persone, molte non erano in realtà veri supporter del Cavaliere, ma semplici figuranti, pagati (poco) per essere in piazza a sostenere il Pdl. Il quotidiano cita infatti un certo Armando che lavora per “Abavideo provini tv”, società che organizza casting per film e pubblicità e che arruola presunti fan a pagamento di Berlusconi. La paga? 10 euro per restare qualche ora davanti al palco. “Una miseria”, scrive La Repubblica citando uno dei figuranti, “ma ho una pensione da schifo e devo arrotondare”. Nella giornata di ieri, però, anche piazza Santi Apostoli è riempita di manifestanti per l’appuntamento convocato da Micromega contro l’eleggibilità di Silvio Berlusconi nel rispetto della legge 361 che gli vieterebbe di sedere in Parlamento per i suoi rapporti di affari con la pubblica amministrazione per le frequenze televisive. “Adesso c’è un Parlamento con la Giunta delle elezioni – ha detto Paolo Flores D’Arcais, tra i promotori dell’iniziativa – e con il M5S si possono cambiare le cose. Se il Pd sceglierà la legge piuttosto che l’inciucio, Berlusconi uscirà dal Parlamento. Se una legge è stata calpestata per 19 anni non è giusto continuare a calpestarla”. Commentando il bagno di folla di Berlusconi a piazza del Popolo, Flores lancia un inquietante paragone: “Anche Hitler riempiva le piazze”.