Iniziate le consultazioni per verificare se possa effettivamente esserci una maggioranza parlamentare in grado di garantire un voto di fiducia, Pier Luigi Bersani potrebbe tentare di giocare l’ultima carta per chiudere una volta per tutte la doppia sfida governo-Quirinale. Di fronte a una trattativa impossibile con il Movimento 5 Stelle, qualche piccolo spiraglio dalla Scelta Civica di Monti e una possibile intesa con il Pdl (solo con qualcuno al Colle che possa piacere a Berlusconi), sembra che il segretario Pd abbia tra le mani tre diversi nomi con cui coinvolgere il centrodestra e in qualche modo scavalcare l’ostacolo grillino (come avvenuto anche per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato). E’ il quotidiano La Repubblica a riportare i nomi di tre “autorevoli ex parlamentari, tutti con incarichi di prestigio alle spalle. Tratto comune: la matrice cattolica che dia comunque il segno della discontinuità”. La scelta di Bersani potrebbe dunque ricadere su Franco Marini, Sergio Mattarella e Pierluigi Castagnetti, i tre che potrebbero finalmente mettere la parola fine alla partita per Palazzo Chigi, sempre più legata a quella per il Quirinale. Questa mattina, intanto, durante “La telefonata” di Maurizio Belpietro su Canale 5, Silvio Berlusconi è tornato a ribadire che non permetterà “in alcun modo che si possa verificare ciò che il Pd sembra avere in mente, cioè un governo che escluda più di un terzo degli italiani e che voglia mettere le mani anche sul Presidente della Repubblica”. Se questo dovesse accadere, ha proseguito il Cavaliere, “non faremo funzionare il Parlamento. Abbiamo cento deputati al Senato e cento alla Camera, abbiamo la possibilità di bloccare i lavori di un Parlamento che non sarebbe più democratico. In più porteremmo la nostra protesta nelle piazze d’Italia perché se si andasse verso una soluzione come quella ipotizzata vorrebbe dire che c’è stato un golpe e noi non lo permetteremo”.