Beppe Grillo torna ad attaccare la “vecchia” classe politica italiana, la stessa che ha lasciato senza padri le nuove generazioni. Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce “figlio di”, infatti, risulta la sigla NN (dal latino “Nomen nescio: nome non conosco”), figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, “figlio di vecchi puttanieri – scrive Grillo – che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi”. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, aggiunge il leader M5S, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. “Nessuno ammette responsabilità di sorta. E’ opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all’improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent’anni”. Quei padri, spiega ancora Grillo, “che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli”. Questi padri “sono i Bersani, i D’Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent’anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l’innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent’anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell’Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio”. Vent’anni, scrive ancora l’ex comico genovese, “senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent’anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo…) per cambiarla”. Sono però proprio questi figli di NN a mandarli a casa, “in un modo o nell’altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi”.



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