E’ intervenuto il capo del governo sul caso dei due marò. Ieri era stata una giornata turbolenta, quando il ministro degli esteri, il principale imputato, aveva rassegnato le dimissioni davanti al Parlamento. Costernazione, sorpresa e anche irritazione, specie dal Capo dello Stato che aveva parlato di comportamento irrituale da parte di Terzi. In particolar modo si criticavano le accuse fatte da Terzi di non essere stato ascoltato dal governo: non voleva che i due soldati tornassero inIndia. Ma Monti aveva smentito le sue parole, dicendo che la decisione era stata presa all’unanimità. Oggi è toccato a Monti riferire davanti ai parlamentari. Il quale ha ribadito quanto detto ieri proposito dell’ex ministro della difesa: “La puntuale ricostruzione dei fatti e del percorso che ha ispirato l’azione del governo, è stata pienamente condivisa dall’allora ministro Terzi, come da lui stesso pubblicamente affermato, basta vedere numerose dichiarazioni alla stampa”. Monti ha detto che Terzi in realtà ha avuto un altro scopo nel fare ciò che ha fatto: quale sia, Monti ha detto che lo si vedrà. Ha poi smentito ci sia stato alcun accordo segreto con l’India per rimandare indietro i due marò in cambio di favori economici, ad esempio nel caso degli elicotteri Augusta. Anzi, ha detto, la situazione fra i due paesi è assai critica e difficoltosa. Infine: “Obiettivo del governo è stato tentare di isolare questa vicenda dall’insieme complessivo dei rapporti con l’India e la nostra priorità è stata di tutelare la sicurezza, l’incolumità e la dignità dei nostri due marò e di tutti gli italiani che si trovano in India”.