Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, nel corso della diretta streaming della riunione di redazione del suo giornale ha parlato di un’altra diretta streaming: quella imposta dall’M5S nell’ambito delle consultazioni con Bersani. «Da un lato, un forma di trasparenza, dall’altro una forma di controllo per far sì che la politica lasci lo spazio agli slogan del movimento, che sono stati ripetuti dall’inizio alla fine». Mauro poi ha fatto presente come il no dei grillini sia stato pregiudiziale, dato che Bersani non solo ha chiesto loro di assumersi parte della responsabilità, ma gli ha sottoposto gli 8 punti di programma, molti dei quali erano pressoché identici al programma di Grillo. Eppure, gran parte di quel cambiamento agitato in campagna elettorale e brandito in particolar modo dagli stessi grillini, avrebbe avuto facilmente modo di attuarsi, se avessero dato il loro appoggio a Bersani. Secondo Ezio Mauro mai nella storia della Repubblica c’è stata la possibilità di un cambiamento così a portata di mano. Questo perché esiste una maggioranza disposta a farlo. Di fronte ad una tale prospettiva, la risposta dell’M5S è stata di «un integralismo totale chiuso in sé che non ammette che la politica entri i gioco nemmeno dopo le elezioni. Solo quando la rivoluzione sarà compiuta, evidentemente, il suo governo potrà realizzare il programma tanto atteso». Fino ad allora, nessuno avrà la licenza di partner di questa possibilità dei cambiamento. Per Mauro, «è come se l’M5S puntasse sulle macerie, come se spingesse fisicamente Bersani e il Pd all’abbraccio con il Pdl».



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