“È vero che le riforme costituzionali si debbono fare insieme. Ma mi sembra molto difficile ipotizzare un governo politico sostenuto insieme dal Pd e dal Pdl. Su troppe questioni rilevanti, la politica del Pdl è distante anni luce da quelle del Partito democratico”. A dichiararlo è il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Silvio Berlusconi rilasciate al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Cavaliere aveva infatti ribadito la posizione del Pdl, la stessa delle ultime settimane: “Siamo disponibili a un governo con Pd, Lega e Monti”, ha detto, sottolineando che “va bene la candidatura di Bersani come ci vanno bene anche altre candidature del Pd”. L’importante, secondo Berlusconi, è che il prossimo governo sia politico: “Basta con i tecnici. La nostra posizione rimane quella, solo quella che esce dalle urne: un governo di larghe intese tra forze disponibili, deve essere un governo politico, vista l’esperienza tragica del governo tecnico”. Lo stesso Zanda aveva dichiarato nella giornata di ieri, dopo la consultazione alla Camera con il presidente incaricato Pier Luigi Bersani, che “è necessario che il Paese abbia al più presto un governo politico, che nasca dal risultato elettorale, perché solo un governo che nasca dal processo democratico può avere la forza per affrontare la crisi”. “Al punto in cui la vicenda è arrivata, c’è ancora spazio per risolverla in modo positivo. Come spesso capita, le partite, specie le più delicate, si risolvono nell’ultima fase”, ha continuato il presidente dei senatori del Pd. “È necessario – ha concluso Zanda – che tutte le forze politiche e i gruppi parlamentari del Paese sappiano assumersi le responsabilità di un contributo positivo alla soluzione della crisi. Nelle ore che abbiamo davanti è possibile dare una svolta positiva alla situazione”.



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