L’incertezza sul governo che verrà. Una settimana fa Giorgio Napolitano aveva conferito l’incarico di formare l’esecutivo a Pier Luigi Bersani. Dopo gli incontri con i sindacati e gli esponenti del mondo economico, politico e sociale, il leader del Partito Democratico ha dovuto gettare la spugna. Impossibile trovare un accordo tra né con il Movimento 5 Stelle né con il Popolo della Libertà. Dalle urne, lo scorso mese, è uscito un risultato di tale equilibrio che per dare una stabilità al paese si sarebbe dovuto percorrere la strada delle alleanze. Cosa che non è accaduta. Non si sa se è stato meglio così, l’unica cosa certa in questa confusione è che tra poco scade il mandato del presidente della Repubblica e che l’ipotesi di tornare alle elezioni è tra le più probabili. Ecco, quindi, che riparte il toto premier e con esso i sondaggi e l’altalena di gradimento dei partiti. Il Pdl scavalca il Pd e Grillo è in caduta libera. È ciò che emerge dal sondaggio effettuato da SWG su un campione rappresentativo di 1500 persone, tutte maggiorenni a cui è stata posta la seguente domanda: Se si votasse oggi a quale partito darebbe il suo voto? Con il 32,5% la coalizione di centro destra vincerebbe le prossime elezioni, quella di centro sinistra si piazzerebbe in seconda posizione con il 29,6%, ma a perdere voti è Beppe Grillo che si ferma a quota 24,8%. Ma analizzando l’andamento notiamo che la crescita di gradimento da parte della coalizione guidata da Silvio Berlusconi è stata costante: dopo il 29,2% delle urne, il sondaggio del 22 marzo la portava a quota 30,2; stabile la coalizione di centro sinistra con il 29,5 conquistato alle elezioni e il 29,4 emerso dalle rilevazioni di pochi giorni fa. Il Movimento 5 Stelle, invece ha perso qualche punto percentuale: il 24 e 25 febbraio ha strappato un inaspettato 25,5%, il 22 marzo i sondaggi lo davano in aumento con il 26,9 e poi il calo al 24,8. Perde terreno anche la coalizione di Mario Monti che nelle rilevazioni si ferma all’8,7%. Dal sondaggio SWG aumenta la fetta di indecisi, sono il 25%, chi in questo momento consegnerebbe le schede bianche e nulle sarebbe il 12% degli elettori. In questo quadro, è interessante ricordare che all’indomani dell’incontro tra Pier Luigi Bersani e il Capo dello Stato, la metà degli italiani voleva tornare subito al voto. Mentre il 35% avrebbe preferito che si formasse un governo Pd-Pdl, seppure a termine. “Il dato significativo – aveva spiegato Roberto Weber, presidente di Swg che aveva realizzato il sondaggio in esclusiva per Agorà, trasmissione di Rai Tre – è che, in una settimana, il partito di chi vuole tornare alle urne è salito del 10 percento. Tra chi vuole intesa Pd-Pdl, invece, è più alta la quota di elettori di centrodestra rispetto a quella formata dagli elettori di centrosinistra e Movimento 5 Stelle”.