Lo hanno definito il Conclave dei grillini ma, a dire il vero, non vi sarà eletto nessuno; in comune, a dire il vero, il summit degli eletti del Movimento 5 Stelle che si sta svolgendo a Roma, all’hotel Saint John, ha la segretezza. O, perlomeno, vorrebbe averla. Perché qualcosa, bene o male, inizia a trapelare. Si è parlato di comunicazione, anzitutto. A partire da quella interna. I neoletti dell’M5S hanno deciso, per votazione, che costituiranno un “Google group”, preferendolo alla creazione di una semplice mailing list. Poi, almeno una volta alla settimana, si incontreranno fisicamente. Sarà creato inoltre un forum organizzativo per la logistica. Agevolerà il disbrigo di pratiche quali la gestione dei curriculum degli assistenti dei nuovi deputati e senatori o degli affitti per gli appartamenti che dovranno trovarsi. Gli appuntamenti saranno segnalati attraverso un servizio di alert che sarà installato sui cellulari di ciascun grillino. C’è poi la comunicazione esterna. Oggi doveva essere presente a Roma Beppe Grillo, ma la morte del padre della moglie lo ha obbligato ad annullare tutti i suoi impegni. Ci sarà, invece, Gianroberto Casaleggio; ebbene, la comunicazione esterna sarà appannaggio di quest’ultimo. L’incontro è stato moderato da due eletti del Lazio. Ciascuno poteva intervenire, avendo a disposizione tre minuti di tempo. Tra le altre questioni al centro del summit, si è discusso della necessità di tutelarsi dagli “squali” ovvero, da un alto, dai parlamentari che, nei prossimi giorni, avvicineranno i grillini, tentando loro di far cambiare casacca e, dall’altro, da tutti i finti simpatizzanti che cercheranno di entrare nel movimento per interesse personale. Qualcuno, infine, ha espresso una nota polemica nei confronti della decisione sin qui mantenuta di chiudere completamente agli altri partiti.