Beppe Grillo ribadisce il suo no ad alleanze con i partiti. Lo ha fatto con un tweet diffuso qualche ora fa e che recita queste parole: “Noi non ci alleiamo con i partiti, noi ci alleiamo con tutti i movimenti e le associazioni. Abbiamo sì alleati, eccome”. E’ ancora no dunque come detto sin da subito dopo la scadenza elettorale a qualunque ipotesi di formare un governo ad esempio con il Pd, come si era proposto nei gironi scorsi. Lo stesso Grillo aveva lasciato spiragli aperti a questa ipotesi, salvo poi fare subito retro marcia. Lo aveva anticipato in questa direzione il nuovo capogruppo M5S al Senato, Vito Crimi, eletto ieri durante la due giorni di convengo organizzata dai nuovi eletti al Parlamento, il quale aveva anche smentito l’ipotesi di sostegno a un governo tecnico, ipotesi questa che sembrava ieri fosse sostenuta dallo stesso Grillo. Anche Crimi come da usanza di tutti gli appartenenti al M5S aveva scelto la rete, un social network nel suo caso facebook per dire che “non ho mai parlato di appoggio a governo tecnico, l’unica soluzione che proponiamo è un governo del movimento 5 stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto. Il nostro programma è chiaro ed è stato annunciato in tutte le piazze e in streaming”. Beppe Grillo aveva invece fatto seguire un post sul suo blog dove spiegava che i governi tecnici non esistono: anche quello di Monti, diceva non era stato un governo tecnico ma politico. Infatti, spiegava, non esistono governi tecnici in natura ma solo governi sostenuti da diverse formazioni politiche accusando anche l’esecutivo Monti di aver fatto scelte politiche quali l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Situazione dunque sempre più sospesa, in attesa dell’avvio delle consultazioni da part del Capo dello Stato che secondo indiscrezioni sarebbe deciso a offrire un mandato a Bersani di tipo esplorativo. 



Se il segretario del Pd dovesse fallire in questo tentativo, sempre secondo indiscrezioni si procederebbe con la nomina dell’attuale ministro Cancellieri che darebbe vita a un governo di emergenza e di limitata durata temporale. 

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