Le strade di Antonio Ingroia e Luigi De Magistris si separano, complice il deludente risultato ottenuto alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio in cui la lista elettorale dell’ex magistrato palermitano non è riuscita a raggiungere la soglia di sbarramento né alla Camera né al Senato. Il sindaco di Napoli, poche ore dopo lo spoglio definitivo delle schede, aveva definito “finita” l’avventura di Rivoluzione Civile: “Il risultato è stato pessimo. Un’esperienza di due mesi con una brutta campagna elettorale”, aveva aggiunto De Magistris, parlando di una lista “rimasta schiacciata dal voto utile per la governabilità al Pd e dal voto di rottura per Grillo. Non la ritengo una sconfitta personale perché mi misuro solo quando mi candido e le due volte che mi sono candidato sono arrivato primo alle Europee e primo al sindaco di Napoli e quando mi candiderò sarà misurato col mio progetto politico”. Oggi arriva la risposta di Ingroia che, tramite Twitter, comunica: “A chi, come @demagistris, sostiene che Rivoluzione Civile sia finita, rispondo che le nostre strade da oggi si separano. Noi andiamo avanti”. Una conferma, dunque, di un rapporto che in pochi consideravano comunque ancora saldo. Solo fino a pochi giorni fa, infatti, il sindaco di Napoli tornava a dire che “Rivoluzione Civile è nata in breve tempo con luci, con candidature di persone che non vanno in Parlamento e mi dispiace moltissimo, ma anche con errori che io ho sottolineato sin dall’inizio. Non è stata una lista percepita come una novità: la gente ha votato per Grillo. Antonio Ingroia non ha avuto spazio e tempo per poter dimostrare il suo valore. Ci ha messo la faccia e non è entrato in Parlamento”. La lista, secondo De Magistris, “non ha saputo far cogliere il livello di innovazione. C’era ancora troppa vecchia politica per quanto migliore di altra vecchia politica ma sempre una parte una vecchia. Ho sempre detto queste cose ma da persona intellettualmente onesta ho sostenuto questa lista. Ma Rivoluzione Civile ha perso e non ha futuro”.