Già di per sé, l’iter istituzionale è piuttosto lungo e complicato. Come se non bastasse alla situazione del tutto eccezionale di assoluta ingovernabilità, si aggiunge il fatto che il capo dello Stato, prima di poter procedere alla nomina del prossimo presidente del Consiglio, e ai ministri da lui suggeriti, deve consultarsi con le forze politiche, i presidenti delle Camera – che ancora non sono stati eletti –, i presidenti emeriti e infine decidere. E poi il governo deve prestare giuramento nelle mani del presidente e ottenere le fiducia da entrambe la Camere. I tempi, poi, sono ulteriormente allungati da una prassi denunciata dal blog di Beppe Grillo. Le Camere non possono ancora essere convocate per il semplice fatto che ad oggi non si conosce l’esatta composizione del Parlamento. Molti, tra i big dei partiti, infatti, si sono candidati come capolista o come secondi in più circoscrizioni. E molti devono ancora decidere in quale circoscrizione essere eletti, a vantaggio dei primi dei non eletti di tutte le altre che potranno così subentrare. In particolare, sono 20 i candidati che sono stati eletti in più e che hanno 8 giorni di tempo dalla proclamazione per esercitare l’opzione.



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