Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all’Accademia dei Lincei in ricordo di Rita Levi Montalcini, non nasconde le evidenti difficoltà nella gestione dell’attuale passaggio istituzionale in Italia. “Farò quello che debbo fino all’ultimo giorno del mio mandato”, ha detto il Capo dello Stato, “farò del mio meglio, ma si fa fatica in questa nebbia”, ha poi sottolineato. Poco prima che Napolitano rivolgesse il suo saluto ai partecipanti, l’ex presidente della Consulta Giovanni Conso lo aveva indicato come un “faro” in questi mesi difficili per il Paese. Il presidente della Repubblica si dice commosso per “la metafora laudativa del faro”, ma aggiunge: “Che io sia considerato un faro, come dice qualcuno, o una luce normale o umana, a volte si fa fatica nella nebbia. Cercherò di fare del mio meglio”. “La scadenza dei sette anni del mio mandato presidenziale – ha poi spiegato il Capo dello Stato,  tornato a respingere l’idea di una sua riconferma nella carica – corrisponde alla concezione che i padri costituenti ebbero della figura del presidente della Repubblica. Corrisponde alla continuità delle nostre istituzioni, ma anche alle leggi del succedersi delle generazioni. Di certo, farò quello che debbo fino all’ultimo giorno del mio mandato”.



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