Una inchiesta pubblicata dal settimanale L’Espresso ha messo sotto accusa l’autista di Beppe Grillo. Lui è Walter Vezzoli, volto noto per averlo visto in tante foto e filmati, autista di quel camper con cui il leader Cinque stelle ha portato a termine il suo tsunami tour elettorale. L’inchiesta, di cui è stata pubblicata una prima parte, parla di un resort costruito tramite società anonime in uno dei tanti paradisi fiscali, il Costa Rica. Vezzoli parlando con Il fatto quotidiano, smentisce ogni singola parte dell’inchiesta, ad esempio spiegando che il Costa Rica non sia più dal 2011 considerato un paradiso fiscale. Inoltre il resort stesso non esiste, in quanto Vezzoli e non per conto di Grillo, spiega, che in Costa Rica non c’è mai stato, voleva costruire su quindici ettari edificabili di un totale di trenta, trenta abitazioni autosufficienti con pannelli solari, pale eoliche, insomma un piccolo paradiso ecologico come lo definisce lui. Ma la cosa non è mai andata in porto e dunque non si è costruito nulla. Inoltre, spiega ancora, lui era proprietario di una discoteca in quel paese, non ci era andato per fare speculazioni e suo figlio vi è nato e cresciuto. Normale dunque che cercasse di fare questo progetto in quel paese. Adesso Vezzoli vuole verificare se ci sono gli estremi per querelare il giornale. Spiega che la società che L’Epsresso dice essere una fantomatica società riconducibile a Grillo, Armonia Parvin, è invece un negozio di prodotti biologici chiuso perché non faceva guadagni. Infine in modo ironico dice che “società anonima” in spagnolo “Sociedad Anónima” in Costa Rica e altri paesi di lingua spagnola equivale alla Società per Azioni. e non a società appunto anonime dai contenuti poco legali. Dunque uno scoop totalmente errato quello dell’Espresso?



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