Nel 2010, alle elezioni per il sindaco di Venezia, Gino Strada ha votato Orsoni, “perché ho semplicemente pensato che Brunetta fosse esteticamente incompatibile con Venezia. Secondo me lui non c’entra niente con Venezia”. Il giudizio espresso dal medico chirurgo e fondatore di Emergency nel corso della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” ha scatenato durissime reazioni da parte del Pdl. “Anche nella Germania degli anni ’30 – ha replicato poco dopo lo stesso Brunetta – c’erano medici, colleghi del dottor Strada, che esprimevano opinioni estetiche simili a quelle espresse dal fondatore di Emergency. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. E da vergognarsi”. Sulla stessa linea anche il commento di Fabrizio Cicchitto, seguito a ruota da Gianfranco Rotondi. “Ho letto quel che ha detto Strada – ha detto il primo – e mi sembra che la sua continuità con il dottor Mengele sia perfetta. Per cui si afferma l’organicità di un preciso filone culturale la cui traduzione politica ha esercitato una grande influenza in vaste zone dell’Europa negli anni Trenta e Quaranta”. Rotondi si è invece detto “allibito dalle dichiarazioni di Gino Strada su Brunetta. Veramente sono dichiarazioni fasciste”. Anche Mara Carfagna è entrata nel dibattito: “Saremmo grati al dottor Gino Strada se imparasse a contenere le proprie affermazioni nei limiti della buona educazione e del rispetto della persona. Le sue affermazioni sono irricevibili, oltre che di cattivo gusto: le valutazioni di carattere estetico sulle persone, purtroppo per lui, sono tipiche di chi non ha argomenti. Spiace che un uomo che tutti gli italiani stimano per le sue importanti iniziative umanitarie sia scivolato su una battuta decisamente poco umana”.