La recente proposta, avanzata dal Consiglio nazionale della Lega lombarda, di espellere dal partito l’ex capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni, l’assessore lombardo allo Sport, Monica Rizzi e gli ex parlamentari, Marco Desiderati e Alberto Torazzi, non convince affatto Umberto Bossi: “Questi sono un po’ matti. Tanti anni per mettere insieme un’organizzazione e poi… Alla fine non resterò lì neppure io, se va avanti così”. I provvedimenti disciplinari, stabiliti dopo le politiche e le contestazioni al raduno di Pontida, sono stati per il momento sospesi, come ha confermato nelle scorse ore Matteo Salvini: “C’è la possibilità di evitare il provvedimento, se ci sarà disponibilità a lavorare tanto e parlare meno”, ha detto il segretario della Lega Lombarda. Bossi però non gradisce e, intervistato a Varese dai giornalisti locali, ricorda a tutti che lui, quando era a capo della Lega, non ha “mai messo nessuno fuori”, “tranne chi si era venduto visibilmente”. Roberto Maroni, invece, dopo quanto avvenuto allo storico raduno leghista, aveva annunciato seri provvedimenti: “Chi si è prestato a questo gioco subirà conseguenze come è giusto che sia, perché ci sono delle regole”, aveva detto intervenendo a Radio Padania, “queste piazzate non si possono fare e non mi piacciono”.