Giornata di scontri interni al Pd. Una giornata aperta da alcune dichiarazioni da parte del sindaco di Firenze – che già nei giorni scorsi aveva contestato alquanto duramente Bersani – che hanno aperto una decisa spaccatura interna al centrosinistra, in particolare il Pd, proprio a pochi giorni dall’elezione del nuovo capo dello stato. E’ proprio il Quirinale il tema delle provocazioni lanciate da Renzi, il quale ha detto che due candidati di cui si è fatto il nome nelle ultime ore e cioè Anna Finocchiaro e Franco Marini, sono tutti e due inadeguati a tale ruolo. La prima perché troppo legata alla casta, citando la famosa foto che la vedeva fare la spesa all’Ikea accompagnata dalla scorta di stato, il secondo perché troppo cattolico. Un capo dello stato infatti, ha detto Renzi, non deve essere necessariamente cattolico  ma solo il presidente di tutti gli italiani. La prima, Anna Finocchiaro, ha replicato definendo le parole di Renzi “miserabili”. Il secondo invece difende la sua scelta religiosa dicendo che essa non ha mai influito nella sua visione politica. “Insinua che io starei strumentalizzando e consentendo che venga strumentalizzato il mio essere cattolico a fini politici. Non posso lasciar passare in silenzio parole tanto gravi e offensive” ha detto l’ex sindacalista, aggiungendo: “Nella mia lunga vita sindacale e politica non ho mai utilizzato l’appartenenza religiosa per chiedere o ottenere incarichi di qualunque natura. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”. Quindi aggiunge di non averlo mai fatto e che non lo farebbe mai. “Con la sua lettera a Repubblica invece è proprio Renzi che ha commesso il grave errore che mi addebita: usare la religione a fini politici”. Scontro apertissimo dunque all’interno del Pd. 



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