In attesa dell’inizio delle votazioni (in programma da giovedì 18 aprile) attraverso cui dovrà essere eletto il successore di Giorgio Napolitano, è ormai scattato da tempo il toto Quirinale. Se il nome di Romano Prodi sembra ormai rendere impossibile il dialogo tra i vari schieramenti (tanto che anche lo stesso Pier Luigi Bersani appare non più tanto convinto della scelta, a meno che non riceva l’appoggio dei grillini), sta avanzando nella penombra una figura certamente meno conosciuta, ma probabilmente molto più efficace: si tratta di Sabino Cassese, 78 anni, giudice della Corte Costituzionale ritenuto vicino all’attuale presidente della Repubblica e al presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi. La caratteristica che più di tutte potrebbe creare consenso tra i vari partiti è l’assenza di un curriculum politico (al contrario degli altri candidabili al Colle), il che, per esempio, rispetterebbe le condizioni espresse di recente da Gianroberto Casaleggio, guru M5S, secondo cui “il presidente della Repubblica deve essere super partes, possibilmente non politico” e “rappresentare tutti gli italiani”. Gli altri nomi che al momento risultano in corsa per il Colle sono gli stessi che circolano ormai da giorni, a cui si unisce quello di Milena Gabanelli spuntato oggi dalle “Quirinarie” del Movimento 5 Stelle. Oltre alla conduttrice di Report, infatti, troviamo Giuliano Amato (un nome anch’esso considerato di “rottura”), Luciano Violante (dato ultimamente in leggera ascesa), Massimo D’Alema, Franco Marini (contro cui si è schierato Renzi) e Emma Bonino, oltre agli stessi Bersani e Berlusconi.



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