Alla notizia di un possibile incontro tra Berlusconi e Bersani – incontro che al momento non c’è ancora stato – è scattata immediata l’ira di Beppe Grillo che ha dedicato il suo ultimo post sul suo blog alla questione Quirinale. “Gargamella” come il comico-politico ama definire Bersani “ha già deciso”. Ha ignorato le nostre proposte e ha fatto le “Berlusconarie” dice. Come si sa, all’indomani del risultato delle elezioni online per decidere il candidato del M5S al Quirinale, Grillo aveva esplicitamente invitato il Pd a far convergere il proprio voto su uno dei candidati espressi dai grillini: in primis la vincitrice delle primarie, la giornalista Milena Gabanelli, quindi Gino Strada e infine Rodotà, confidando specie per quest’ultimo nell’ok del Pd. Invece Grillo fa sapere come Bersani abbia ignorato tale proposta e si stia invece accordando con Berlusconi. L’ira di Grillo è per i due nomi che appaiono i più quotati da parte del Pd: D’Alema e Amato: “D’Alema, il principe dell’inciucio, e Amato, l’ex tesoriere di Craxi sono candidati ideali” scrive, riferendosi al fatto che con queste due persone il leader del Pdl si può garantire la sicurezza ai suoi processi. Berlusconi, aggiunge, vorrebbe dopo il Tribunale occupare anche il Quirinale. Ma tutto questo, scrive ancora, è il suicidio di Bersani e della Repubblica di cui sarà lui responsabile. Torna poi sul fatto che Bersani nn ha rinunciato ai 46 milioni di finanziamenti elettorali come chiesto dal M5S. Conclude: “Un loro settennato consegnerà l’Italia alla dissoluzione non solo economica, ma anche come Stato unitario. E’ bene saperlo in anticipo. Ognuno si prenda le sue responsabilità”.



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