Sono state nuovamente respinte (con 186 voti contrari, 57 voti favorevoli e 8 astenuti) le dimissioni della senatrice del Movimento 5 Stelle Giovanna Mangili. Le sue parole, pronunciate oggi nell’Aula di Palazzo Madama per spiegare la scelta di abbandonare l’incarico, hanno sollevato un vespaio tra Pd e Pdl. “E’ davvero una scena inquietante quella a cui abbiamo dovuto assistere – ha attaccato Maurizio Gasparri -. La parlamentare ha dovuto leggere su un foglio, come se fosse un discorso preparato, il perché di questo suo gesto. Il Senato è un luogo di libertà in cui ognuno può esprimersi e assistere a scene di questo tipo è davvero preoccupante”. Poco dopo ecco invece intervenire nel dibattito Vito Crimi, capogruppo M5S al Senato, il quale si è detto “costernato dalla crudeltà dimostrata in questa aula nei confronti di una persona che sta cercando di esercitare un suo diritto, quello di rinunciare ad un mandato. Giovanna Mangili ha dichiarato sin dall’inizio l’intenzione di rinunciare. Non capisco questo atteggiamento”. La senatrice 5 Stelle aveva deciso di dimettersi durante il primo giorno della nuova legislatura perché accusata di “inciucio” per il ruolo del marito, Walter Mio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Cesano Maderno (Monza), il quale aveva successivamente difeso la moglie attraverso un post pubblicato su Facebook: “Alle accuse di inciuci, presunte impossibili ridicole cordate e parentopoli brianzole abbiamo deciso di rispondere con un gesto forte e chiaro: le dimissioni da senatrice di mia moglie Giovanna Mangili”.



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