Prendono il via dal 18 aprile le votazioni del Parlamento per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione italiana, il Capo dello Stato viene eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione (oltre a 630 deputati e 319 senatori, più i senatori a vita che sono quattro in questa legislatura) partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale (i cosiddetti “grandi elettori” di cui tanto si parla in questi giorni) in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha diritto a un solo delegato. Le votazioni hanno portato a due sorprese per le elezioni dei grandi elettori delle Toscana e della Sicilia. In Toscana, per una questione del tutto interna al Partito Democratico, non è stata garantita l’elezione al sindaco di Firenze Matteo Renzi (vederlo tra i grandi elettori sarebbe stato “irrituale”, ma rispettoso di equilibri di forze interni al suo partito). In Sicilia, per uno strano valzer di voti, non è stato eletto Salvatore Siragusa del Movimento 5 Stelle. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea e, dopo il terzo scrutinio, è sufficiente la maggioranza assoluta. L’articolo 84, invece, stabilisce che può essere eletto presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici. Il Capo dello Stato, recita l’articolo 87, rappresenta l’unità nazionale e può svolgere le seguenti funzioni: può inviare messaggi alle Camere, indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione, autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo, promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti, indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Inoltre, nei casi indicati dalla legge, può nominare i funzionari dello Stato, accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura e può concedere grazia e commutare le pene. Infine il Capo dello Stato conferisce le onorificenze della Repubblica. Sono stati diversi i presidenti eletti al primo scrutinio (l’ultimo Ciampi nel 1999), mentre il record di votazioni appartiene a Giovanni Leone (furono necessarie ventitrè votazioni per eleggerlo). I pronostici sono contro il (probabile) candidato che al momento pare essere Franco Marini. Il Pd è spaccato, potrebbe non arrivare ad essere eletto prima del quarto scrutinio. Se sarà veramente il suo il nome scelto per la mediazione.